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Sicurezza
23.12.2025 - 13:44
VENEZIA - Nella notte del 19 dicembre, i carabinieri della compagnia di San Donà di Piave hanno arrestato un 31enne, del luogo, presunto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, porto abusivo di armi od oggetti atti a offendere e detenzione abusiva di munizioni.
L'uomo, nel corso di un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati in genere effettuato nella serata del 18 dicembre in Musile di Piave, è stato controllato dai carabinieri in compagnia di un 27enne di origini straniere e di un 24enne italiano, mentre si trovava nel parcheggio di un supermercato della zona durante l'orario di chiusura al pubblico.
Essendo stata ritenuta sospetta la loro presenza in un luogo defilato e scarsamente illuminato, altresì prospicente ad un'attività commerciale, sono stati sottoposti a perquisizione che ha permesso di rinvenire, oltre a qualche grammo di sostanza stupefacente di tipo cocaina e marjiuana, anche due passamontagna nella disponibilità del 24enne; una mazza “ferrata artigianale” costituita da un tubo di metallo con inserimento di bulloni al suo apice, riposta nel bagaglio della vettura in uso al 27enne; una pistola a salve apparentemente modificata con fresatura della canna, occultata negli indumenti indossati dal 31enne.
A seguito della successiva perquisizione estesa all'abitazione di quest'ultimo, sono stati inoltre rinvenuti 93 proiettili calibro 38 special illegalmente detenuti, nonché oltre 1 chili di sostanza stupefacente di tipo marjiuana, circa 70 grammi di hashish, circa 6 grammi di cocaina, una modica quantità di denaro contante, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento, tutto sottoposto a sequestro.
Al termine delle formalità di rito, il 27enne è stato denunciato in stato di libertà per porto abusivo di armi ed il 20enne segnalato all'autorità prefettizia per uso personale di sostanza stupefacente. La persona arrestata, invece, all'esito dell'udienza di convalida celebrata nella mattinata del 20 dicembre, è stata sottoposta alla misura cautelare dell'obbligo di firma alla polizia giudiziaria. Il procedimento penale non risulta concluso e la colpevolezza dei soggetti dovrà essere accertata con sentenza irrevocabile.
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