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METEO

Vento e acqua alta a Venezia

Alta pressione attesa fino a Capodanno

Neve, vento e acqua alta: il Veneto vive un Natale in bianco tra meraviglia e disagi

VENEZIA - Chi è salito in quota per Natale ha trovato il regalo più atteso: una nevicata vera, capace di ridisegnare il paesaggio e riaccendere la stagione invernale. Ma il rovescio della medaglia non è mancato, con il vento forte che ha impegnato i vigili del fuoco in pianura e l’acqua alta a Venezia a ricordare quanto fragile resti l’equilibrio climatico della regione.


Il maltempo, accompagnato da raffiche intense, ha moltiplicato le chiamate ai vigili del fuoco.

 In laguna è tornata l’acqua alta: nel centro storico di Venezia, piazza San Marco è finita di nuovo sotto, con disagi per alcune attività, tra cui il Caffè Quadri. A Chioggia raffiche di vento di Bora tra i 50 e i 60 chilometri orari.

Il Comando provinciale di Treviso ha effettuato dieci interventi per rimozione di ostacoli, taglio di alberi e messa in sicurezza di pali pericolanti. Le situazioni più delicate a Treviso, Mogliano Veneto e Preganziol; a Mogliano è stata messa in sicurezza una copertura in plexiglas che rischiava di staccarsi.

La perturbazione della Vigilia ha portato neve a quote basse su tutto il Veneto, con apporti molto variabili: - Vicentino: oltre i 650-700 metri accumuli significativi, più abbondanti sulle Piccole Dolomiti, dove in zona Pasubio e Catena si sono superati i 40 cm. A Conco 20 cm, sul Monte Corno 25 cm. Nella conca dell’Altopiano registrati 5-6 cm; a Tonezza del Cimone 12 cm. - Prealpi Trevigiane: al Col Visentin, a 1600 metri, il manto ha toccato i 27 cm. - Bellunese: quadro imbiancato con il picco provinciale a Ra Valles, 51 cm. A Cortina d’Ampezzo caduti 4 cm. - Veronese: 7 cm sul Monte Tomba e 5 cm sul Monte Baldo, in Lessinia. - Feltrino: 20 cm sul Monte Avena.

Secondo le previsioni meteorologiche, gli accumuli sono stati irregolari, ma in linea con le previsioni. La fase successiva vedrà l’affermarsi di un campo di alta pressione fino a fine anno, con sensibile aumento delle temperature in montagna (specie sui pendii) e freddo da inversione termica in pianura e nelle conche montane. Uno scenario tipico delle feste: giornate stabili, aria più mite in quota e gelate possibili a bassa quota.

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