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L'ultimo saluto

C'era tutta Chioggia all'addio a Gianluca Fasolin

Tanto dolore a cui il vescovo Dianin ha provato a dare sollievo: "Una morte legata alla passione per la vita, per il sogno"

C'era tutta Chioggia all'addio a Gianluca Fasolin

CHIOGGIA - Una folla silenziosa e commossa ha dato l'ultimo saluto a Gianluca Fasolin, l'imprenditore morto tragicamente il 29 maggio, schiacciato da una palma. Il duomo era stracolmo e a fatica ha contenuto le persone presenti all'addio al conosciutissimo imprenditore.

Ha presieduto il rito lo stesso vescovo Giampaolo Dianin che non ha fatto sconti a un evento che è inspiegabile e tragico: "Ci disturba molto che la morte non abbia le fattezze della malattia - ha premesso - Poi scopri che quelle palme erano state fatte venire da lontano, per vivere un sogno. Ecco questa morte di Gianluca è legata alla passione per la vita, per la bellezza, per un sogno". 

E ancora il ricordo di Fasolin: "Era attento all'inclusione, cercava personale giovane, per favorire la creatività la fantasia. Gianluca era imprenditore capace appassionato che si spendeva senza sconti. Lavorava col cuore come ci racconta quella levata mattutina, il 29 maggio scorso". 

E infine ha sottolineato, proprio nella realistica visione della fede cristiana: "La morte improvvisa inquieta tutti noi e la fede non è un'assicurazione contro gli imprevisti molti abbandonano anche la fede e dicono se Dio ci fosse non permetterebbe questo, ma la fede va oltre queste terrene considerazioni".

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