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Il Provvedimento
16.06.2022 - 08:26
CHIOGGIA - Nel decreto legge di agosto due grandi novità che riguardano Chioggia e Venezia. La prima è la nascita di un'Autorità per la laguna (ex magistrato delle acque), che si occuperà del funzionamento del Mose e la seconda riguarda lo stop dell'impianto a Gpl a Chioggia.
Lo ha anticipato venerdì sera Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento. Il governo scommette sulla tutela e la gestione della laguna attraverso una governance per razionalizzare le risorse, valorizzare la salvaguardia ambientale, seguire la manutenzione ordinaria e straordinaria del Mose con il compito di promuovere lo studio e la ricerca sull’habitat lagunare.
Secondo il ministro D’Incà "questo complesso di disposizioni razionalizza la governance dell’area lagunare, accentrando nell’Autorità per la laguna tutte le funzioni e competenze relative alla salvaguardia della città di Venezia. Viene istituita, inoltre, la figura del commissario liquidatore che avrà anche il compito di verificare e accertare le attività svolte dal Consorzio Venezia Nuova (Cvn). Per l’assunzione del personale dell’Autorità si è deciso di procedere tramite concorsi pubblici. Diamo valore al merito e alla competenza. Ringrazio la deputata del Movimento 5 Stelle, Arianna Spessotto, che ha contribuito a ottenere questo risultato", ha concluso il ministro.
A questo provvedimento si affiancano anche quello relativo al divieto di rilascio di nuove autorizzazioni per lo stoccaggio del gpl nei siti riconosciuti dall’Unesco che impedirà l’entrata in funzione dell’impianto di Chioggia, e quello per l'installazione di motori elettrici sulle barche adibite al trasporto pubblico nella città di Venezia. «Così si proteggerà il territorio di Chioggia che appartiene alla laguna di Venezia - prosegue D’Incà - ed è stato inserito nella lista dei beni patrimonio dell’umanità. Si risolve una questione delicata e fondamentale per l’intera comunità di Chioggia che darà anche maggiore sicurezza alle navi in transito e, di conseguenza, alle attività commerciali». Sulla vicenda è intervenuta anche la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin: "è stata una battaglia tutta in salita, che si è potuta risolvere solo grazie alla collaborazione del M5S al governo e al mio continuo lavoro sul territorio per salvaguardare i cittadini e l'economia legata al porto".
Via libera al decreto proposto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli che stabilisce lo stanziamento di 906 milioni di euro da destinare a 23 opere proposte dalle Autorità di sistema portuale italiane. Ai porti di Venezia e Chioggia sono destinati 26 milioni di euro per interventi che riguarderanno le opere di escavo dei canali a quota previste dal piano regolatore portuale, con relativo conferimento dei sedimenti, e alcuni lavori da realizzare al Molo Sali di Porto Marghera.
Per gli escavi sono stati stanziati 10 milioni per l’accessibilità nautica degli scali di Venezia e Chioggia. Priorità verrà data al Canale Malamocco-Maghera, principale arteria del traffico merci del porto veneziano, e all’ingresso del porto San Leonardo. Nel contempo, si provvederà a scavare alcuni accosti del canale industriale ovest compresa la darsena della Rana, la darsena Irom lungo il canale Vittorio Emanuele III, l’accosto San Marco Petroli nel canale industriale sud. Per Chioggia, terminata la fase delle caratterizzazioni, si stanno approntando i necessari interventi manutentivi relativi allo scalo clodiense. I sedimenti saranno conferiti per lo più sull'isola delle Tresse ma si prevedono conferimenti di sedimenti classe A in barena e di classe oltre C alla cassa del Molo Sali.
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