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AGRICOLTURA
25.06.2022 - 07:23
Adige Siccità 0
Armelao chiede un incontro urgente, sul tavolo lo sbarramento del cuneo salino sul Brenta
CHIOGGIA – Siccità, si muove anche Chioggia: il sindaco Mauro Armelao, assieme al presidente del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo ha scritto al Ministero dell’Agricoltura per chiedere un incontro urgente a Roma. Sul tavolo lo sbarramento del cuneo salino sul Brenta che sarebbe anche una valida alternativa alla Statale per collegare Sottomarina a Ca’ Lino e Isola Verde.
Il finanziamento ministeriale per la sua realizzazione, in tutto 13 milioni di euro, c’è ancora, ma l’inizio dei lavori si è arenato anche perché la cifra pattuita con la ditta ormai non è allineata con l’aumento delle materie prime e dell’energia attuale. Già qualche mese fa, in una commissione consiliare, era stato lanciato l’allarme: il rischio è quello di rifare la gara d’appalto o di vedere completamente perso il finanziamento ministeriale. Una conclusione che il territorio di Chioggia non si può assolutamente permettere, frutto dei tanti ritardi al cantiere dovuti al numero record di ricorsi fatti dalle darsene che insistono sull’asta del Brenta e che vedono nel progetto la possibile chiusura della loro attività imprenditoriale.
“La situazione dell’agricoltura nel nostro territorio è drammatica – spiega il sindaco Mauro Armelao – e non sarò di certo a guardare rimanendo in balia degli eventi e sperando che piova. Per questo, assieme al presidente del Consorzio, ho scritto al Ministero per chiedere un incontro. In attesa del parere dell’avvocatura dello Stato richiesto dal Magistrato alle Acque di Venezia, chiediamo un momento di confronto: è infatti necessario che venga erogato un finanziamento aggiuntivo per far partire un cantiere fondamentale per il nostro territorio, in grado di fare da sbarramento al cuneo salino. La risalita dell’acqua salata nelle nostre campagne causa milioni di euro di danni”. La realizzazione di questa opera renderebbe utilizzabile l'acqua a fini irrigui per 3-4000 ettari di terreni coltivati non solo nel veneziano, ma anche per altri terreni posti a confine della parte sud della provincia di Padova. L’opera di sbarramento impedirebbe la desertificazione progressiva di migliaia di ettari, coinvolti dal grave fenomeno, anche se posti a monte della costa, perché bloccherebbe la risalita del cuneo salino su tre fiumi: Gorzone, Bacchiglione e Brenta.
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