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Politica
15.07.2023 - 18:22
CHIOGGIA - Laconico il commento di Erika Bakdin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale sulla notizia che il Ministero per l’Agricoltura non dispone dei 9.5 milioni aggiuntivi ai già 20 programmati per l'opera pubblica di sbarramento contro il cuneo salino. “E anche per quest’anno dello sbarramento contro il cuneo salino alla foce del Brenta se ne parla l’anno prossimo. La causa, dicono dal Consorzio di bonifica Adige Euganeo, nei rincari delle materie prime a seguito della guerra in Ucraina” - aggiunge. Una spiegazione a cui Baldin dà anche una lettura politica. “Comprendo la crescita dei prezzi e l’improvviso aumento del fabbisogno - argomenta - e faccio mie le preoccupazioni del Consorzio, il quale osserva come ai progetti esecutivi e addirittura già in cantiere fa spesso seguito lo stop per la penuria di risorse. Ma è un dato di fatto, ormai, che dal governo Meloni a Chioggia non arrivano più risorse e che chi guida la città non sa far valere efficacemente nessuno dei presunti buoni uffici con i propri contatti romani”. Baldin fa riferimento al recente diniego dei fondi della Protezione Civile nazionale per far fronte ai disagi sofferti dalla popolazione e dalle imprese durante le mareggiate del novembre 2022. “Alla documentata richiesta della cittadinanza e allo stato di emergenza decretato dalla Regione, il governo ha risposto picche” – spiega. La consigliera dice di auspicare che almeno il progetto riguardante analogo intervento alla foce dell’Adige, finanziato con 22 milioni lo scorso maggio, riesca ad andare in porto. “Siamo di nuovo prossimi all'ennesima, drammatica siccità - conclude - dovuta ai cambiamenti climatici e all’azione umana. Serve ripristinare il normale ciclo dell’acqua di fiume, ed evitare che venga invasa dal mare, mettendo a rischio le colture”.
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