Cerca

SCIOPERO DEI BALNEARI

“Servono regole e indennizzi”

Oltre il 75% dei balneari associati a Gebis hanno aperto ieri mattina gli ombrelloni in ritardo di due ore

“Servono regole e indennizzi”

SOTTOMARINA - Oltre il 75% dei balneari associati a Gebis hanno aperto ieri mattina gli ombrelloni in ritardo di due ore per aderire alla manifestazione indetta a livello nazionale da Sib Confcommercio e da Fiba per lanciare un segnale chiaro al Governo di come il comparto stia lavorando nella totale incertezza sulle modalità di applicazione della direttiva Bolkestein e in particolare su come verranno stabiliti gli indennizzi per chi subentra nelle concessioni che andranno all’asta. “Lo sciopero che abbiamo indetto a livello nazionale - spiega Leonardo Ranieri, presidente di Cisa camping e membro della giunta nazionale del Sib - ha avuto un notevole riscontro di adesioni anche a Sottomarina e Isola Verde, che stimiamo oltre il 75%. Un’adesione che testimonia la solidarietà per la situazione di notevole disagio che a livello nazionale si è creata in mancanza di una normativa di riferimento che dia certezze per la gestione degli stabilimenti balneari e per tutte le attività in regime di concessione demaniale marittima. Auspichiamo che questo segnale possa portare a breve a una normativa che dia una certezza ai gestori, quelli attuali e magari quelli futuri, per poter continuare gli investimenti che già da anni, anche in un regime di incertezza, hanno caratterizzato le nostre aziende. Chiediamo che il Governo italiano, in rispetto delle normative europee, garantisca a chi come noi ha realizzato delle aziende in regime di concessione un equo indennizzo nel caso in cui le evidenze pubbliche dovessero portare a una perdita della concessione. Ci attendiamo che subito dopo le ferie di agosto si possa avere una nuova legge di riordino complessivo della materia”.

“Gli stabilimenti di Sottomarina e Isola Verde hanno aderito alla protesta ritardando l’apertura delle nostre spiagge alle 9.30 - spiega Gianni Boscolo Moretto, presidente di Gebis - E’ anche giusto ricordare che la costa veneta, cosi come la maggior parte delle nostre imprese, ha saputo sfruttare la legge regionale 33 per programmare importanti investimenti che porteranno a un innalzamento della qualità dei servizi per i nostri turisti. Un piccolo segnale finalizzato a raggiungere grandi risultati per la messa in sicurezza delle nostre imprese”.

Massiccia l’adesione anche degli associati Ascot: “Una grande adesione ad una dimostrazione di sconforto collettivo - spiega il presidente Giorgio Bellemo - Chioggia è quella che ha il 90% dei concessionari salvi grazie alle legge 33, ma c’è stato un segno di solidarietà verso un comporto che soffre questa mancata presa di posizione da parte del Governo. Vorrei però ricordare che quando Chioggia, per prima, applicò la 33, UnionMare e la presidente della conferenza dei sindaci del litorale veneto Roberta Nesto dissero “Auguri” e alcune associazioni di categoria fecero anche dei convegni contro. Poi hanno fatto marcia indietro. Che almeno riconoscano il coraggio avuto dal Comune di Chioggia”.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400