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CRONACA

33 anni di abusi, poi lo denuncia

Il pescatore clodiense condannato a sei anni e otto mesi

33 anni di abusi, poi lo denuncia

CHIOGGIA – 33 anni di soprusi patiti in silenzio, tra le mura domestiche. Poi con la frase del marito “Puoi andartene via di casa” qualcosa è scattata nella sua mente: la moglie è davvero andata via e lo ha anche denunciato ai carabinieri. Dalla spinta giù dalle scale una settimana dopo le nozze (1990) ai tanti episodi di minacce, insulti, botte e umiliazioni. In 33 anni sono nati anche due figli, ma in casa c’era un vero e proprio clima di terrore. Protagonisti della vicenda una donna classe 1970 e il marito pescatore che, ora, ha 58 anni. La donna è scappata a maggio dell’anno scorso e ha denunciato tutto dopo che al marito è scappata la frase “Vattene via da questa casa”. In tutti quei decenni non aveva mai trovato il coraggio, anche per le continue minacce dell’uomo di prendersela, non solo con lei, ma anche con i suoi genitori. Non era nemmeno mai andata al pronto soccorso per curare i traumi dovuti alle percosse. La donna ha trovato anche la forza di separarsi dall’uomo e ha raccontato tutto agli inquirenti. Il marito, di professione pescatore, ogni settimana rientrava a casa ubriaco e le dava della "mongoloide", "sporca", "scema". In una occasione pare l’abbia anche costretta a spogliarsi e a stendersi nella vasca di bagno per poi picchiarla e umiliarla. Ora la vicenda è arrivata in tributale dove il Pm Giorgio Gava ha chiesto per il pescatore clodiense una pena esemplare. I giudici gli hanno dato sei anni e otto mesi togliendo l’aggravante della recidiva, ma attribuendogli la reiterazione del reato e sulla presenza dei figli durante le violenze patite dalla donna.

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