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Lions in campo contro il cyberbullismo

Incontri con avvocati e psicologi: le scuole protagoniste di simulazioni e riflessioni legali

Lions in campo contro il cyberbullismo

CHIOGGIA - Il cyber bullismo, come riconoscerlo e come combatterlo, è stato al centro di un incontro del Lions Club Chioggia Sottomarina. Si tratta di una forma di bullismo che avviene online, tramite social media, chat, giochi online o altre piattaforme digitali. Può includere insulti, minacce, diffusione di informazioni private o contenuti offensivi. Come riconoscerlo? La continuità di questo tipo di molestie differenzia tale fenomeno da eventi unici che possono avere comunque caratteristiche di aggressività. Come difendersi? Parlando con un adulto di fiducia o un insegnante ma anche attraverso una cultura improntata sulla “gentilezza online”, promuovendo comportamenti rispettosi e responsabili in rete, assumendo ruoli di sostegno, non di aggressori indiretti, alle potenziali vittime di cyberbullismo. Dal punto di vista legale la denuncia è importante per tutelare i propri diritti e perché i comportamenti di cyber bullismo abbiano le conseguenze specifiche di chi commette questo tipo di reato. All’incontro dello scorso venerdì hanno partecipato una settantina di ragazzi della scuola Paolo VI di Chioggia (una classe quinta della primaria, una prima media, due classi di seconda media). Gli incontri sono stati condotti dall’avvocato Alessandro Scarpa, officer del Club e dalla dottoressa Cristina Pesce, psicologa e psicoterapeuta, che ormai da anni collabora attivamente al service, arricchendo quest’anno il progetto con un’apposita sessione di “educazione digitale” a sostegno del Benessere Digitale. Differenziando per età, gli incontri hanno avuto anche dei risvolti strettamente giuridici, che rientrano nel tema dell’“educazione civica”. L’avvocato Scarpa ha simulato una “riunione di Parlamento” per i più piccoli, che hanno costruito insieme le “regole della chat di classe” dei ragazzi stessi; per i più grandi, invece, è stato proposto, in forma di gioco di ruolo, la simulazione di un processo penale ricavato da un caso vero di “revenge porn”, cioè di vendetta attuata mediante la pubblicazione di foto “osé” da parte di un ex fidanzato che si voleva vendicare per essere stato lasciato. I ragazzi, guidati dall’avv. Scarpa, hanno assunto i vari ruoli del processo penale (avvocati, giudici, pubblico ministero, parte offesa, imputati), compreso la consulenza tecnica d’ufficio composta dagli studenti stessi e dalla dottoressa Pesce per quanto concerne gli aspetti psicologici dei vari soggetti in causa. Le attività proposte tutte di natura esperienziale hanno prodotto grande coinvolgimento dei ragazzi e soddisfazione degli insegnanti e della dirigente scolastica, la dottoressa Emanuela Schiavon, che ha ringraziato la presidente Laura Morelli del Lions Club, presente agli incontri, per l’attenzione e la sensibilità sul tema.

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