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LA CONFERMA
03.01.2025 - 17:00
CHIOGGIA – Accordo tra il Comune e l’ateneo di Padova per l’utilizzo di palazzo Grassi. A darne conferma sono il primo cittadino, Mauro Armelao, e l’assessore alla pubblica istruzione Sandro Marangon che aggiungono: “Nessun disaccordo sulla convenzione”. Nei giorni scorsi qualcuno aveva infatti ipotizzato che tra l’università e Comune ci fossero degli attriti. “Smentisco categoricamente – ha sottolineato l’assessore Marangon - le notizie che descrivono il comune di Chioggia e l’ateneo patavino in disaccordo sulla convezione. Io stesso, rispondendo ad una interrogazione nel consiglio comunale del 30 dicembre scorso, ho specificato innanzitutto che sono state garantite le necessarie risorse finanziarie per la copertura delle spese relative al museo, che potrebbero rendersi necessarie anche per questioni di sicurezza, soprattutto con riferimento all’esercizio 2024.
Dopo l’incontro di venerdì 15 novembre scorso a Padova alla presenza della Magnifica rettrice professoressa Daniela Mapelli, i competenti uffici comunali hanno lavorato senza indugio per arrivare alla formulazione di un “accordo ponte” per l’anno accademico 2024/2025, il cui testo avrebbe dovuto recepire il contenuto degli accordi verbali presi durante quella riunione.
L’accordo doveva, provvisoriamente, normare alcune attività, compresa la gestione del nostro museo Olivi, definendo al contempo oneri e responsabilità, in attesa di un accordo di durata pluriennale, che preveda, tra l’altro, l’utilizzo esclusivo del compendio immobiliare di palazzo Grassi. Durante un successivo incontro, tenutosi a Chioggia l’11 dicembre, a cui ha partecipato anche il professor Paolo Sambo, prorettore alle politiche per le sedi decentrate dell’Università di Padova, è emersa l’impossibilità per l’Ateneo di addivenire alla stipula di un accordo “ponte” con il Comune di Chioggia, tenuto conto che il relativo iter autorizzatorio sarebbe risultato troppo lungo e complesso.
Proprio per questo si è pensato opportuno, sempre in accordo con l’Università, di predisporre una nota a firma del Sindaco (nota trasmessa a Padova il 16 dicembre ultimo), avente un contenuto di tipo autorizzatorio provvisorio, in modo tale da permettere sin da subito l’utilizzo del bene da parte dell’ateneo Patavino, sia per lo svolgimento delle consuete attività didattiche ma anche per la gestione del Museo Olivi”. Anche per il sindaco Mauro Armelao non ci sono problemi di alcun tipo sulla questione: “Nessun attrito con l’ateneo patavino e di certo respingo al mittente le accuse che nulla di concreto sia stato fatto in merito alla convenzione - ha spiegato Armelao -. Stiamo lavorando bene, arriveremo alla definizione di un contratto pluriennale per continuare la prestigiosa collaborazione con l’università di Padova, per Chioggia motivo di grande orgoglio”. Distensive anche le parole del professor Paolo Sambo, prorettore alle politiche per le sedi decentrate dell’Università di Padova: “Effettivamente – ha sottolineato - il fattore-tempo nell’iter di approvazione di un ventilato accordo-ponte con il comune di Chioggia ha giocato un ruolo chiave. Per il nostro ateneo sarebbe stato lungo arrivare alla ratifica di una convenzione provvisoria. Tanto vale lavorare all’accordo definitivo e da martedì 7 gennaio, alla ripresa completa delle attività dell’ateneo, saremo al lavoro per redigere il documento definitivo che naturalmente concorderemo con il Comune di Chioggia. Attualmente, la lettera del sindaco di Chioggia contenente l’autorizzazione provvisoria a rimanere all’interno dei locali per portare avanti le attività didattiche e la gestione del museo Olivi è la soluzione ottimale in attesa dell’accordo definitivo”.
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