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veneto
05.11.2025 - 17:13
MESTRE – È stato rinviato il tavolo di confronto conclusivo che avrebbe dovuto definire l’ipotesi di accordo sulla destinazione delle risorse previste dalla Legge Regionale Veneto 26/2024, previsto questa mattina presso la sede dell’Ulss 3 Serenissima.
A darne notizia sono Ivan Bernini, segretario generale FP CGIL Venezia, e Francesco Menegazzi, segretario generale UIL FPL Venezia, che denunciano una scelta «politica» da parte dell’Azienda, avallata – sostengono – dal silenzio della Regione Veneto.
L’accordo in discussione prevedeva, oltre alle risorse per il welfare del personale (i noti 350 euro), anche la ripartizione delle somme residue entro la fine dell’anno, secondo le linee guida concordate con tutte le organizzazioni sindacali nel verbale di confronto siglato lo scorso agosto, firmato anche da FP CGIL e UIL FPL.
Nonostante tre precedenti incontri e la disponibilità espressa dall’Azienda a chiudere rapidamente l’intesa per consentire l’erogazione delle risorse entro gennaio 2026, la riunione è stata interrotta bruscamente dopo una richiesta di esclusione delle due sigle avanzata dal segretario provinciale della CISL, con il sostegno di Nursind e Nursing Up.
Secondo queste organizzazioni, FP CGIL e UIL FPL non avrebbero titolo a partecipare poiché non firmatarie dell’ultimo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL).
Una posizione che le due sigle escluse definiscono «del tutto infondata», poiché le risorse oggetto del confronto derivano da una legge regionale e non dal contratto collettivo nazionale. La contestazione ha tuttavia generato incertezza, inducendo l’Azienda – che in un primo momento aveva confermato la legittimità della presenza di tutte le parti firmatarie del verbale regionale – a rinviare il tavolo, accogliendo di fatto la diffida della CISL.
«È inaccettabile che chi rappresenta il 53,5% dei lavoratori dell’Ulss 3 venga escluso da un tavolo sindacale – affermano Bernini e Menegazzi – mentre a decidere restano sigle che complessivamente non raggiungono la metà del consenso (45,05%). Si tratta di un precedente grave e antidemocratico, che rischia di compromettere il clima di confronto e la rappresentanza su un tema che riguarda tutti i dipendenti».
FP CGIL e UIL FPL annunciano la presentazione di una formale diffida e ribadiscono la volontà di rimanere al tavolo «per difendere i diritti e gli interessi dei lavoratori».
Le due organizzazioni chiedono inoltre all’Azienda di non avallare «un comportamento discriminatorio che calpesta la rappresentanza sindacale e il principio di democrazia».
Per mantenere alta l’attenzione sulla vertenza, domani, giovedì 6 novembre alle ore 12, le due sigle hanno organizzato un flash mob davanti alla sede legale dell’Ulss 3 Serenissima, in via Don Tosatto 147 a Mestre. L’iniziativa rientra nelle mobilitazioni legate al rinnovo del contratto del comparto Sanità 2022–2024, che coinvolge circa 6.400 dipendenti.
I rappresentanti sindacali denunciano che il nuovo contratto, a fronte di un’inflazione cresciuta del 16%, comporterebbe una riduzione del potere d’acquisto per il personale: un infermiere perderebbe circa 169 euro, un operatore socio-sanitario 127 euro e un amministrativo 145,51 euro.
«Non possiamo accettare passivamente penalizzazioni che ricadono sulle buste paga e sulle vite delle colleghe e dei colleghi – concludono Bernini e Menegazzi –. La nostra esclusione è paradossale, considerando che rappresentiamo oltre la metà dei lavoratori dell’Ulss 3».
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