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VENETO

Enti locali senza personale, la segnalazione di Cgil funzione pubblica

Dal 2011 al 2021  il personale è diminuito di oltre 5 mila unità

Cgil

MESTRE - "La preoccupazione espressa da Ministri ed Amministratori regionali e locali sulla possibilità di realizzare gli obiettivi previsti dal PNRR dove "ballano" miliardi di euro non trova coerenza con le previsioni del documento economico finanziario che sostanzialmente conferma nel contenimento della spesa pubblica (limite alle assunzioni) e nella "moderazione salariale" (blocco del rinnovo dei contratti) le sue direttive principali" afferma Ivan Bernini segretario generale della Funzione Pubblica Cgil del Veneto.

"Nonostante i proclami nel corso del 2020 che affermavamo la necessaria inversione di tendenza su occupazione, salari e rafforzamento delle Pubbliche Amministrazioni e il programma europeo nextgeneration-eu che ha stanziato miliardi di euro per rilanciare progetti strategici che dovevano iniziare a colmare le criticità che la stessa pandemia aveva portato in rilievo, siamo al punto di partenza. Come se nulla fosse accaduto" - sottolinea Bernini.

Dal 2011 al 2021  il personale negli enti locali del Veneto è diminuito di oltre 5 mila unità. La costante riduzione avviene anche tra il 2020 (anno del pieno dispiegarsi della pandemia) e il 2021. Pur modificando alcuni parametri sulle capacità assunzionali da parte degli Enti, i vincoli complessivi sulla spesa nel rapporto entrate correnti/spesa corrente sono sostanzialmente invariati.

Sono i Comuni gli Enti a risentire maggiormente della riduzione (-3.966 unità) e le Province (-1.709 unità). Vale la pena sottolineare che le Province attualmente hanno meno della metà del personale che avevano nel 2014, anno della riforma "Delrio". Tra i circa 29 mila impiegati nelle funzioni locali l'età media è di 51 anni e il 38,94%, pari a 11.456 unità, ha più di 55 anni. Dal 2011 al 2020 il rapporto tra personale assunto e cessato è sempre negativo; solo nel 2021 si compensa. La previsione di un'ulteriore "stretta" nelle assunzioni determinerà un ulteriore terziarizzazione di funzioni pubbliche, e guardando al Pnrr ed alla sua scadenza nel 2026 il rischio concreto che ampia parte di quegli obiettivi non saranno realizzati.

"Già oggi - continua Bernini - stiamo dicendo che laddove si prova ad assumere professionalità ambite nell'ambito della realizzazione del Pnrr (competenze tecniche, informatiche) gli enti locali sono in difficoltà. Se il messaggio che lancia nuovamente il Governo è quello di un investimento nelle funzioni locali "a tempo", a termine, è del tutto evidente che rendi meno attrattivi questi Enti per molte professionalità".


Guardando il dettaglio del dato Veneto per Provincia si ha la conferma di quanto pesante sia la riduzione del personale anche per quei territori che per specificità territoriale dovrebbero essere preservati.

Belluno e Rovigo hanno percentuali di riduzione altissime, Venezia è quella che "perde" meno solo per il fatto che "la stretta" nella realtà Regionale (Giunta Regionale e Consiglio) è stata meno pesante che altrove

Per il Segretario della Fp Cgil "Si possono trovare tutte le giustificazioni che si vogliono per affermare che gli obiettivi del Pnrr saranno difficilmente realizzabili e individuare in "chi c'era prima" le responsabilità. Si può continuare a dire, ed ognuno anche in questo lancia la palla della responsabilità ad altri, che "non si trova il personale" o che gli enti locali "mancano delle professionalità necessarie". Ma resta il punto che se si continuano a reiterare politiche di contenimento della spesa pubblica e quindi limiti alle assunzioni ed alle retribuzioni si sta scientemente programmando il declino delle funzioni locali, del lavoro che in esse si svolge e la riduzione dei servizi per le comunità locali".

Accanto alle mobilitazioni già programmate assieme a Cisl e Uil è necessario che gli Amministratori regionali e locali si facciano portavoce nei confronti del Governo per invertire la rotta tracciata. 

"Lanceremo una campagna per promuovere un piano di reclutamento che vada oltre la mera "compensazione" del personale cessato, come chiederemo di eliminare gli attuali vincoli indistinti che gravano su tutte le autonomie locali e le retribuzioni accessorie del personale. Auspichiamo di avere un fronte largo tra gli amministratori che non lasci soli i lavoratori dipendenti" conclude Bernini.  

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