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VENETO
19.04.2023 - 13:01
VENEZIA - Continua la fase di crescita del turismo veneziano che preannuncia una stagione davvero ottimale anche in vista dei prossimi ponti primaverili del 25 aprile e 1 maggio. I numeri, nonostante le difficoltà legate alla mancanza di personale e all’aumento dei costi, lasciano ben sperare le imprese del turismo in un 2023 dalle grandi presenze e in un settore sempre più fondamentale per la crescita e l’economia veneziana. I numeri di quest’anno si avvicinano molto a quelli del 2019, anche se l’ultima Pasqua prima della pandemia era legata al ponte del 25 aprile - spiega Emiliano Biraku, vice presidente di Confesercenti Metropolitana di Venezia e Rovigo -. È vero che occorre pensare ad una soluzione per contrastare l’over tourism, ma imporre il numero chiuso è una scelta molto rischiosa. Va contro il principio della libera concorrenza e poi bisogna capire: chi controlla? Con quali mezzi? L’unica soluzione è quella di gestire i flussi attraverso la prenotazione on line e ad un sistema di incentivi, in modo da poter prevedere i flussi e investire sulla qualità e il potenziamento dei servizi, in particolare organizzando un trasporto pubblico locale flessibile in base al numero dei visitatori giornalieri».
Affitti brevi e occupazione
Per Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo ben venga una legge nazionale che regoli gli affitti brevi, meglio se inserita dentro un pacchetto di regole sul commercio e professioni turistiche. «Prima di limitare le locazioni turistiche, tuttavia, occorre pensare anche alle tante persone che vivono con questa economia e ai suoi indubbi vantaggi ad esempio in termini di manutenzione urbana - prosegue Biraku -. Stiamo riscontrando segnali incoraggianti sul fronte dell’occupazione. Continuano a preoccupare, però, le difficoltà di reperimento del personale in un settore dove si avverte in modo rilvante il peso del mismatch tra offerta e domanda di lavoro». Per il settore della ristorazione il 52% delle figure professionali richieste è di difficile reperimento per mancanza di candidati o per preparazione inadeguata degli stessi, una quota che si assesta oltre il 26,7% per le attività ricettive. «La proposta del ministro del Turismo Daniela Santanché - conclude Biraku - di incentivare il lavoro dei giovani nel settore nel weekend e nelle giornate di festa e la proroga dei contratti a termine fino a 36 mesi è apprezzabile, purché non si traduca in un aumento del costo del lavoro. Bisogna rafforzare la formazione professionale regionale di figure turistiche, e aprire ai pensionati e ai ragazzi in età scolare prevedendo occupazioni temporanee a totale esenzioni di imposta».
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