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VENETO

Suicidi, sovraffollamento e carenze di personale nelle carceri italiane

Baldin (M5S): "Nordio si occupi anche delle carceri venete"

Suicidi, sovraffollamento e carenze di personale nelle carceri italiane

VENEZIA - “Trentadue detenuti suicidi in Italia dall'inizio dell'anno rappresentano il fallimento dello Stato, incapace di garantire la vita di chi è recluso"  A lanciare l'allarme è Erika Baldin capogruppo in Consiglio regionale del Movimento 5 Stelle. "A Venezia, due suicidi nel giro di due settimane nella casa circondariale sono un campanello d'allarme  - ha aggiunto Baldin -. Chiedo alla Regione di attivarsi sia per le questioni sanitarie, di diretta competenza, che presso il governo per affrontare le criticità legate a sovraffollamento e carenza di personale. Le carceri venete stanno scoppiando, il ministro Nordio intende occuparsene?”.  L'allarme sulla situazione del carcere veneziano era stato anche lanciato da Gianpietro Pegoraro  coordinatore Regionale Fp Cgil Veneto Penitenziari e Franca Vanto segretaria Regionale Fp Cgil Veneto, che più volte avevano denunciato una situazione ormai fuori controllo con, tra le altre cose, anche un'aggressione al personale. “Oggi ho visitato la struttura di Santa Maria Maggiore - ha continuato Baldin -. La visita era in programma da tempo; in aprile ho presentato in Consiglio regionale una Risoluzione relativa alla situazione delle carceri venete, che già allora definivo tragica per sovraffollamento e carenze croniche di personale. Nell'atto, depositato il 19 aprile a palazzo Ferro Fini e non ancora discusso dall'Assemblea, cito i dati della relazione del Garante regionale dei diritti della persona riferita al 2022. In questi mesi la situazione non è di certo migliorata: a Venezia, i detenuti sono circa 200 a fronte di 160 posti assegnati. Il Veneto è la terza regione per sovraffollamento carcerario: il tasso di occupazione è pari a 127,54%, inferiore solo a Lombardia e Puglia, con picchi che raggiungono il 150%. Per quanto riguarda la carenza di personale della polizia penitenziaria, l’organico previsto è di 1.787 unità, ma gli agenti effettivi sono 1.551, cioè 236 in meno. A mancare sono anche gli educatori, con una media di 70 detenuti per professionista”. Il sovraffollamento, combinato con le gravi carenze d'organico secondo Baldin rischia di pregiudicare quella funzione rieducativa della pena prevista dall'articolo 27 della Costituzione. "Con la mia risoluzione, che chiedo urgentemente di votare, sollecito una risposta da parte del governo a un'altra questione: quella dell'Istituto Penale Minorile di Treviso, chiuso da aprile 2022 e a oggi non ancora entrato in funzione” - conclude.

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