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CAVARZERE
10.07.2023 - 16:58
CAVARZERE - Dopo una lunga e non poco sofferta, attesa arriva la conferma: l’impianto di biometano a Cà Venier non si farà. A darne notizia, entusiasta per il risultato ottenuto, il primo cittadino di Cavarzere Pierfrancesco Munari. “Avevo chiesto di avere un po’ di pazienza e fiducia nell’operato dell’amministrazione, del dirigente e dei tecnici incaricati ed oggi finalmente è arrivato il provvedimento della Regione Veneto che tutti i cittadini stavano aspettando - ha annunciato -, ossia il preavviso di diniego di autorizzazione”. Nel comunicato, nero su bianco la tanto attesa dicitura: “Visto il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni del distretto idrografico delle Alpi Orientali - scrive l’area tutela e sicurezza del territorio della Regione Veneto - non sussistono le condizioni per l'accoglimento dell'istanza presentata dalla ditta per l'autorizzazione alla costruzione ed esercizio di un impianto di produzione biometano da realizzarsi in comune di Cavarzere, alimentato da sottoprodotti di origine agricola, e con la presente se ne dà formale comunicazione”. Da tempo si rincorrevano notizie sulla possibilità che il progetto non venisse approvato. Notizie incerte, però, che non trovavano mai una conferma definitiva. La più recente il parere tecnico, non favorevole, dato dall'Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, un segnale di speranza che però non segnava il punto della vittoria e aveva alimentato qualche polemica tra forze politiche che da una parte accusavano l’amministrazione di non impegnarsi e dall’altra criticavano la Regione Veneto per una assenza di risposte. “In questi mesi qualcuno era arrivato addirittura a sostenere che la mia amministrazione era favorevole all’impianto di Ca’ Venier - ha continuato il sindaco -, oltre a tante boutade politiche che ho evitato di commentare e sulle quali non ho preso posizione, certo del mio operato. Questa la miglior risposta che arriva dopo mesi di duro lavoro e incontri per il bene della città. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo, al Dirigente Pugina, ai tecnici che analiticamente hanno supportato l’amministrazione e ai tanti cittadini che si sono schierati su questo tema. Non era e non è una battaglia politica, bensì una battaglia per il bene di Cavarzere”.
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