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IL CASO

Tir in Romea, il turismo dice basta

Secondo i rappresentanti del settore il passaggio dei tir danneggia l’immagine della città

Tir in Romea, il turismo dice basta

CHIOGGIA - "La deviazione dei mezzi pesanti sulle autostrade per decongestionare la Romea? Lo chiediamo da anni". A Livorno il Prefetto ha adottato un provvedimento in tal senso per evitare che ci siano gravi ripercussioni sul traffico stradale causato dal traffico promiscuo tra tir e pendolari del turismo. Endri Bullo di Obbiettivo Chioggia, ex presidente del Consiglio nel governo pentastellato della città, chiede che venga adottato lo stesso provvedimento anche per quanto riguarda la statale Romea. "Da anni - sottolinea il presidente di Asa Chioggia Giuliano Boscolo Cegion - come Federalberghi chiediamo di spostare il transito dei mezzi pesanti sulle autostrade. Ogni ora del giorno la Statale Romea viene preferita da questi mezzi che, per non pagare pedaggi autostradali, la utilizzano per raggiungere a sud il meridione e a nord il resto dell’Europa facendo pagare a noi cittadini il caro prezzo di un pericoloso traffico a volte purtroppo anche in termini di incidenti mortali. Inoltre l’ intenso traffico di mezzi pesanti richiede continue manutenzioni con conseguenti cantieri stradali sempre aperti. Queste comunque sono solo iniziative tampone: la vera soluzione è la Romea commerciale". Anche le altre categorie turistiche locali si sono espresse sul problema: “La questione traffico va divisa in due direttrici - sottolinea il presidente di Ascom ConfCommercio Alessandro Da Re - i collegamenti esterni con il nodo della Romea e la viabilità interna con il nodo del Lungomare. Per il Lungomare non è più tollerabile il passaggio dei tir. Oltre a essere un’immagine pessima quella di vedere continuamente questi bestioni transitare per il cuore turistico della città, a tutte le ore del giorno e della notte, non rispettando alcun divieto e spesso seminando il liquido del pesce per terra, vi è un problema di rischio continuo di incidenti. Occorre intervenire il prima possibile. Sulla Romea, che io percorro almeno quattro volte al giorno, la criticità è nota a tutti. La situazione è drammatica, per troppi anni non si è fatto nulla pur se tutti continuano a dire che è la strada più pericolosa d’Italia e con continue tragedie. Sicuramente noi possiamo dare qualche suggerimento, ma ci sono professionisti pagati profumatamente a tutti i livelli per trovare le soluzioni più idonee”. Per il presidente di Cisa Camping, Leonardo Ranieri “La questione Romea, con tutte le sue problematicità, non è nata oggi. E’ un problema noto a tutti e da anni, su cui a parte proclami periodici non si è mai fatto nulla. Ma la vera domanda che dobbiamo porci è se da grandi vogliamo diventare una città veramente turistica, con tutto quello che comporta in termini di viabilità, decoro urbano, accoglienza. Se vogliamo cambiare registro, dobbiamo fare una riflessione interna, altrimenti le cose così sono e così resteranno sempre”.

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