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AMBIENTE

La crisi idrica qui può attendere

Per il futuro si punta all'interconnessione dei sistemi, dove chi ha più acqua va in soccorso dell’altro

La crisi idrica qui può attendere

CHIOGGIA - C'era una volta la siccità. L'estate molto piovosa ha, di fatto, azzerato tutti i deficit del 2023, almeno per quanto riguarda il territorio Veneto, compreso quello di Chioggia. Una situazione senza dubbio positiva resa nota qualche giorno fa durante una commissione consigliare a cui hanno partecipato anche i vertici di Veritas per fare il punto sulla situazione degli impianti dell'acquedotto che serve anche Chioggia e del depuratore di Val da Rio. Ovviamente il problema è stato risolto a breve termine, ma sul futuro rimangono sempre molte orme inerenti il cambiamento climatico mondiale. "A marzo ero molto più preoccupato - ha sottolineato l'ingegnere Umberto Benedetti di Veritas - anche più dell'anno scorso. Invece con le piogge di luglio sono stati annullati tutti i deficit e questo è senza dubbio positivo". Dalla seduta di commissione è anche emerso come difficilmente Chioggia possa restare senza acqua potabile: "Un tempo - ha spiegato Benedetti - l’approvvigionamento per Chioggia avveniva solo dal fiume Adige con il potabilizzatore di Cavanella. Nel 2003, a causa delle basse portate dell'Adige nel 2003 c’è stata una crisi molto pesante con intervento delle autobotti. Ora il regime dell’Adige è regolato dall’autorità di distretto delle alpi Orientali che ha istituito un osservatorio: 80 metri cubi al secondo la soglia di portata che viene sempre monitorata. In caso di abbassamento di questa portata ci sono delle richieste di maggiore rilascio da parte dei gestori idroelettrici e di minori prelievi per irrigazione. Oggi la situazione è del tutto diversa rispetto a 20 anni fa ed è migliorata: l'acqua, a Chioggia, arriva anche da un tubo direttamente da Venezia e anche da un’altra opera che può portare acqua sempre da Venezia. Inoltre c'è un campo pozzi in provincia di Vicenza". Insomma, il rischio di rivedere le autobotti in città, è quasi pari a zero. Per il futuro si punta molto sull'interconnessione dei sistemi acquedottistici, dove un sistema che ha più acqua in un determinato lasso di tempo, viene in soccorso di un altro sistema che ha meno acqua. Sotto la lente di ingrandimento anche la questione riguardante le perdite. Un 10% è dovuto all'utilizzo di vecchi contatori che, nell'arco di 10 anni, verranno tutti sostituiti con modelli elettronici più moderni. Molte le novità in programma per quanto riguarda le condotte del territorio di Chioggia: "Innanzitutto - spiega l'ingegnere Giuseppe Boscolo Lisetto - verrà demolita la torre piezometrica di Brondolo, mentre le altre presenti nel territorio sono vincolate e non possono essere demolite. Le sistemeremo, le metteremo in sicurezza e le restituiremo al Comune. Attenzionata è la condotta che da Ca' Bianca serve Valli di Chioggia e che è stata soggetta a numerose rotture. Una condotta ormai vetusta e che sistemeremo in concomitanza con i lavori di collegamento della fognatura sempre tra Ca' Bianca e Valli. Interventi che dovrebbero concludersi entro la fine del 2024 con un costo di un milione di euro per quanto riguarda la parte dell'acquedotto, e di 3 milioni di euro per l'impianto fognario". Previsti interventi fognari per un milione e mezzo di euro anche in alcune calli principali del centro storico di Chioggia, tra cui calle San Nicolò e calle Cesare Battisti. La realizzazione di una vasca con capacità di 3.500 metricubi nella zona di via del Boschetto dovrebbe alleviare il problema degli allagamenti in viale San Marco a Sottomarina. Infine sono previsti importanti lavori al depuratore di Val Da Rio, divisi in più step di intervento e per un costo complessivo di 7 milioni di euro.

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