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Chioggia
10.08.2023 - 11:08
Granchi blu fritti
VENEZIA - Il Granchio Blu, da terrore dei mari, a punta di diamante del territorio veneto. Questa è la sfida attuale che la regione sta affrontando, dove il crostaceo "alieno", noto per la sua pericolosità, ha fatto la sua comparsa da diversi anni. Tuttavia, è solo in questi giorni che sta attirando una straordinaria attenzione, grazie all'allarme lanciato dal mondo della pesca italiana. "Il granchio blu è una minaccia reale non solo al settore della pesca in Veneto, ma, a tutto il delicatissimo ecosistema della Laguna di Venezia patrimonio Unesco - afferma Paolo Caratossidis presidente di Cultura & Cucina, l'associazione di promozione enogastronomica più attiva nelle terre di San Marco -. Non è un mistero che sia molto vorace e si nutra di tutto ciò che i nostri bassi fondali gli offrono. E non si parla solo di vongole, ma anche piccoli pesci come orate etc. Sono diventati virali in rete e sui principali social i video del Callinectes sapidus (questo il nome scientifico) alle prese con vongole e telline, sgusciate in men che non si dica dalle sue temutissime chele".
Tale allarme è stato recepito con prontezza dal Governo, che ha stanziato urgentemente 2,9 milioni di euro attraverso il ministro del Masaf, Francesco Lollobrigida. Questi fondi sono finalizzati a risarcire i pescatori per la cattura e lo smaltimento del Granchio Blu. "Stiamo monitorando la diffusione del granchio blu da ben prima che iniziasse ad 'invadere' prepotentemente i trend topic dei media accanto alle classiche notizie di gossip ferragostano, e sappiamo bene che la diffusione di una specie aliena come questa è destinata a mutare profondamente gli equilibri di fauna e flora acquatica del nostro paese - continua -. Non è la prima volta e non sarò l'ultima: basti pensare al pesce siluro nei fiumi della val padana o al gambero killer della Louisiana che silenziosamente sta colonizzando canali, fossi, laghi e ogni specchio d'acqua dolce, tollerando anche le basse temperature."
Le associazioni, le organizzazioni, gli chef e gli amministratori stanno lanciando appelli per promuovere il consumo del Granchio Blu. Tuttavia, a causa della novità della situazione, la catena di approvvigionamento, commercializzazione e prezzi è ancora in fase di definizione e soggetta a speculazioni. Un pastificio della provincia di Padova, noto come "Artusi", ha già creato ravioli ripieni di polpa di Granchio Blu, che stanno riscuotendo grande successo tra i ristoranti locali. "Sono tutti concordi – a livello mondiale – sul fatto che l'unica maniera concreta per contrastarne la proliferazione sia la cattura ed il consumo umano, non avendo predatori naturali nel bacino del Mediterraneo. E la soluzione culinaria può rappresentare l'unica arma a nostra disposizione per limitare danni che nessuno osa oggi nemmeno tentare di quantificare".
Nonostante i progressi fatti finora, la strada è ancora lunga e i risultati delle ricerche sugli impatti del Granchio Blu nella Laguna di Venezia sono ancora in fase di sviluppo nelle università venete. L'interesse per questo crostaceo ha dimostrato come un problema ambientale possa trasformarsi in un'opportunità culinaria, mettendo alla prova la creatività e la resilienza della comunità locale.
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