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AGRICOLTURA
25.08.2023 - 14:48
BRONDOLO – Radicchio: fatturato in netto calo nei primi 6 mesi del 2023 rispetto agli anni precedenti, tornano le carote. I dati del mercato ortofrutticolo di Brondolo parlano chiaro e non sono sicuramente positivi. I conferimento al mercato locale avvengono soprattutto da aprile a maggio e nei mesi di settembre e ottobre e i numeri del primo semestre di quest’anno recitano un fatturato che si attesta sui 2 milioni e 946mila euro, in netto calo rispetto all’anno scorso quando si registrò un fatturato di 5 milioni e 366mila euro e rispetto anche al 2021 che portò nelle casse 4 milioni e 869mila euro. Eppure la quantità conferita è rimasta molto simile: quest’anno 34.558 quintali di radicchio tondo rispetto ai 36mila del 2022 e del 2021, 9.869 quintali di quello lungo, rispetto ai circa 11mila degli anni precedenti. A creare una simile differenza di fatturato quindi è stato il prezzo di vendita, molto inferiore rispetto al passato, come spiega l’amministratore unico di Chioggia Ortomercato del Veneto (società che gestisce il mercato di Brondolo) Giuseppe Boscolo Palo: “Quest’anno c’è stato un calo di fatturato molto importante, non tanto sulla quantità conferita nei primi sei mesi, ma sul valore del prodotto. L’anno prima il produttore aveva portato a casa quasi 5 milioni e 400mila euro, quest’anno a fatica 3 milioni. Purtroppo il Covid non ha insegnato nulla e ci siamo tutti dimenticati gli andamenti degli anni della pandemia. Si doveva e si poteva cambiare qualcosa invece si è tornati a conservare tanto prodotto in frigo durante i mesi invernali, soprattutto nelle Marche, per coprire le forniture ai canali di vendita nel mese di marzo quando il radicchio non si produce in nessuna parte d’Italia. Non si è tenuto conto però che le famiglie sono in grossa difficoltà economica, hanno poco potere d’acquisto e rinunciano sempre più spesso ai prodotti orticoli. E così il radicchio messo in frigo in inverno, non solo ha coperto il mese di marzo, ma anche quello di aprile e i primi giorni di maggio e questo ha fatto sì che ci fosse un eccesso di offerta per una domanda che, comunque, è oggettivamente debole. Al produttore in questi primi sei mesi è rimasto veramente poco, credo in alcuni casi anche sotto il costo di produzione”. Il crollo del prezzo è evidente a livello statistico: il tondo in questi primi sei mesi del 2023 è stato venduto a 0,43 al chilo, il lungo a 0,62. Nel 2022 il primo veniva venduto a un euro e 20 centesimi, mentre il secondo si assestava sugli 86 centesimi al chilo. Cifre raggiunte anche nel primo semestre del 2021. In questo agosto torrido, in mercato, sono cominciati i primi conferimenti di radicchio, nell’attesa di entrare nel vivo dell’attività a settembre e ottobre. “Abbiamo due, tre produttori – continua Palo – che sono dei veri e propri eroi perché coltivare con queste temperature è a dir poco complicato. Il prodotto è di qualità e viene riconosciuto anche in corso asta con prezzi attorno all’euro e mezzo al chilo. In un caso si è raggiunto anche l’euro e 96cenesimi”.
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