Montanariello sulla Romea: "Messa in sicurezza fattibilissimo da subito"

VENEZIA - "L'attuale catena di comando della destra parte dal ministro Salvini, passa per la Regione concentrata a senso unico sulla Pedemontana e finisce con Città Metropolitana e sindaco di Chioggia. Non si capisce a chi queste forze politiche, con in testa la Lega, debbano ancora appellarsi per iniziare a fare qualcosa di concreto per mettere mano ad una vergogna nazionale rappresentata dalla Strada Romea, l'arteria più pericolosa d'Italia e vero tappo allo sviluppo di tutto il territorio”. A dirlo è il Consigliere regionale del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione infrastrutture Jonatan Montanariello che commenta le recenti dichiarazioni dell'assessore regionale Elisa De Berti: “Quando leggo che l'assessore regionale De Berti rilancia l'ennesimo tavolo sul tracciato della Nuova Romea, è forte il sapore della melina, del prendere tempo per non fare nulla. Se il governo regionale ha progetti concreti e adeguati finanziamenti, lo dica. Altrimenti si rimane al puro annuncio da fuochi d’artificio di fine estate. Di certo non ci stiamo a consentire che le popolazioni interessate, i Comuni e gli imprenditori vengano ancora presi in giro. Nell’attesa di discutere sui nuovi tracciati, visto che le persone continuano a morire, la destra campione di annunci pensi piuttosto a mettere in sicurezza l'attuale Romea”. Secondo l'esponente dem “La messa in sicurezza è un intervento fattibilissimo da subito. Esiste un progetto della Sinergo che prevede l'allargamento della Romea. Ad esempio, a Campagna Lupia sono da tempo pronte a partire le famose rotatorie che però non sono mai state realizzate. Ricordo che lo stesso ministro Salvini si è presentato di recente a Chioggia individuando la viabilità come priorità. Ripeto, la destra di governo ha l'occasione storica e soprattutto il potere di tradurre le parole in realtà. Inizino a mettere sicurezza la Romea - conclude Montanariello - e a rispondere alle esigenze dei cittadini e dei territori interessati. Di tavoli di discussione senza sostanza non ne abbiamo bisogno”.