Gli esuli istriani fanno tappa in città

CHIOGGIA - Nella primavera del '48 13 pescherecci con a bordo 53 famiglie di esuli scappati dalle coste istriane, partirono da Chioggia con le loro imbarcazioni e avevano raggiunto Fertilia, in Sardegna, per cercare una vita migliore. 20 giorni e 20 notti di navigazione lungo le coste della penisola. Ora quella rotta di speranza e disperazione rivive nella memoria di chi l'aveva vissuta e, ora, la sta ripercorrendo di nuovo a ritroso con l'iniziativa il "ritorno alla terra dei padri" che, ieri, ha raggiunto anche Chioggia. Lo scorso 30 luglio, infatti, dal porto di Alghero, è salpato il Klizia che, attraverso questo viaggio a ritroso, vuole in qualche modo riannodare i fili della storia, toccando le coste francesi, quelle toscane e del Lazio. Da qui l'attraversata, con mezzi di terra, per raggiungere ieri mattina Chioggia e poi proseguire per l'Istria. Un "giro d'Italia" per far conoscere una storia ricca di valori e per raccontare esempi di una straordinaria capacità di ricostruire una vita partendo da zero che gli esuli hanno dimostrato ovunque nel mondo. L'equipaggio del Klizia è composto da Giulio Marongiu, nato a Pola nel 1938 e mai più tornato nella città natale, questo per lui sarà un ritorno pieno di emozioni; suo figlio Federico; Giuseppe Bellu, mamma veneta e padre sardo; Paolo Frailis che segue l’equipaggio da terra, Franco Trova, velista in supporto del team e Mauro Manca. Tutti sono stati accolti, nella mattina in municipio, dall'assessore alla Cultura Elena Zennaro: ”Chioggia - ha spiegato Mauro Manca - rappresenta una tappa fondamentale del nostro viaggio perché proprio dalla vostra città, nella primavera del ‘48, partirono alla volta della Sardegna i 13 pescherecci con a bordo 53 famiglie di esuli scappati dalle coste istriane. Gli esuli avevano recuperato le loro imbarcazioni, raccolte proprio a Chioggia dopo i fatti di quegli anni e da qui avevano cercato un nuovo futuro a Fertilia. Ecco perché Chioggia è un luogo simbolico per la nostra esperienza".