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Il commercio torna a respirare grazie alla delibera anti-paccottiglia

Arriva il regolamento che limita la vendita di souvenir di bassa qualità nelle zone storiche

Il commercio torna a respirare grazie alla delibera anti-paccottiglia

VENEZIA - La chiusura dei negozi di vicinato è un fenomeno che riflette una Venezia cambiata, soprattutto a causa del suo progressivo spopolamento. Molte sono state infatti le attività che, di fronte a una clientela locale in diminuzione, hanno dovuto abbassare la serranda dopo decenni di lavoro. Un esempio è quello del Biavarol Berti, in Fondamenta Cannaregio, che ha dovuto arrendersi di fronte a dei conti che non tornavano più, complice anche l'arrivo di molti supermercati.

La delibera anti-paccottiglia sta dando vita a una riconversione del commercio, improntato su quel sapere artigiano che va tramandato - dai numeri incoraggianti. L'Assessore al Commercio, Sebastiano Costalonga, ha annunciato che in aprile verranno resi noti i numeri relativi alle nuove aperture di qualità, frutto di un regolamento che ha permesso di porre un freno alla vendita della paccottiglia in quelle zone del centro storico sottoposte a tutela.

Il regolamento ha stabilito che possono aprire solo determinate categorie merceologiche, legati ai codici Ateco, quali librerie, gallerie d'arte, attività artigianali, negozi d'arredamento e abbigliamento, cartolerie. L'anno scorso, l'assessore Costalonga aveva parlato di circa 120 nuove realtà avviate in città, di cui il 74% rappresentava proprio da quelle attive nell'ambito di tutela. Ha inoltre sottolineato la riduzione del 90% di quelle attività che aprono e chiudono di continuo, alimentando l'evasione fiscale.

Sebbene la situazione sia ancora in evoluzione la delibera anti-paccottiglia ha avuto un impatto significativo sul mercato immobiliare veneziano. Le difficoltà che i supermercati stanno riscontrando nell'avvio di nuovi punti vendita nelle aree vincolate sono un segnale del cambiamento in atto. D'altro canto, la riconversione verso attività di qualità sta portando a un deprezzamento di alcune tipologie di botteghe che fino all'altro giorno venivano affittate a cifre anche importanti. In conclusione, Venezia si trova di fronte a una sfida importante: come conservare la propria identità e al contempo rinnovarsi per rispondere alle esigenze dei suoi abitanti e dei suoi visitatori.

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