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POLITICA

La crisi politica prosegue in silenzio

Tante le ipotesi sul tavolo, ma poche le certezze

La crisi politica prosegue in silenzio

CHIOGGIA - Crisi di Maggioranza o Fratelli d'Italia spaccata in due? Una domanda che, più volte, è emersa negli ultimi 4 mesi di crisi della giunta di centrodestra in città, partita dalla defenestrazione, da parte del sindaco del proprio vice di Fdi Daniele Tiozzo Brasiola e da quel momento più ricomposta. A quanto pare, da quanto succede in aula lunedì sera, non tutti all'interno di Fratelli d'Italia la pensano così né hanno intenzione di fare la guerra al sindaco. E così anche lunedì sera in consiglio, i numeri per far passare i provvedimenti c'erano e, soprattutto, seduti tra i banchi e allineati col voto del primo cittadino e della Maggioranza, erano presenti tre Fdi: il vice sindaco e assessore alla cultura Elena Zennaro e i consiglieri Katia Hannot e Claudio Bullo. Con Massimo Mancini assente, per motivi extra politici, alla fine gli unici due Fdi non in aula per divergenze con il resto della Maggioranza sono i consiglieri Matteo Boscolo Meneguolo e Nicchetto Luigi: forse troppo poco per poter tenere sotto scacco Lega, Forza Italia e le civiche del sindaco. Dichiarazioni ufficiali non sono mai arrivate e il sindaco ha sempre dichiarato di voler parlare solo quando le cose saranno risolte, ma c'è chi ipotizza che la parte di Fdi in rotta con Armelao abbia tirato un po' troppo la corda e che ora gli alleati potrebbero andare avanti per conto loro contando sul supporto dei dissidenti Fdi che non sembrano assolutamente d'accordo con la linea del partito. Il Provinciale al momento continua nel silenzio e, senza dichiarazioni ufficiali, si naviga a vista. All'orizzonte sembra esserci un porto che appare sempre più vicino, quello in cui Lega, Forza Italia e Civiche potrebbero non conteggiare più i consiglieri mancanti da mesi, non considerare più le trattative con la parte di Fdi dissidente andando avanti per la propria strada nominando gli assessori mancanti nei ruoli che, precedentemente, erano di Daniele Tiozzo Brasiola e Massimiliano Tiozzo Caenazzo, mettendo da parte definitivamente gli accordi elettorali tra alleati.

M.Bio.

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