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DAL COMUNE
29.03.2024 - 14:49
CHIOGGIA – Niente da fare per il convento di Santa Caterina, finisce deserta anche la sesta asta. Il complesso si trova tra le calli Forno Filippini e Santa Caterina ed occupa una vasta superficie di 5mila 500 metri quadrati. E’ stata proposta all’asta ad un milione e 935mila euro, 447 in più rispetto all’asta precedente. Un rialzo del prezzo dovuto al ricalcolo del valore successivamente all’eliminazione di alcune criticità riscontrate nelle planimetrie. La quinta asta si era tenuta a metà gennaio e, anche in quel caso, non c’erano state offerte per il convento. Si tratta di un complesso storico e molto amato dalla popolazione chioggiotta che, da quando le monache hanno lasciato Chioggia, è nel più completo degrado. Le monache arrivarono in città l’8 febbraio del 1855, su volere della marchesa Maddalena di Canossa, che accolse la richiesta del vescovo Savorin. Ma la loro storia arriva addirittura fino ai primi anni 2000. Sono molte le ragazzine che hanno frequentato l’asilo o le elementari all’interno di questo istituto, soprattutto negli anni ’70 e ’80 ed il convento era uno dei punti fermi, assieme agli oratori, della gioventù cattolica chioggiotta. All’interno dell’istituto le Canossiane avevano allestito anche un cinema aperto la domenica a tutti i ragazzi. Le Canossiane hanno definitivamente lasciato l’Istituto di Chioggia nel 2006 per carenza di vocazioni ed il convento, attualmente abbandonato, non riesce a trovare un nuovo compratore. Su Facebook è addirittura nato un gruppo composto da ex allieve che ne chiede la sua sistemazione. Nel 2021 dalla struttura si sono scattati anche alcuni calcinacci, tanto che i consiglieri comunali hanno fatto un sopralluogo in zona per capire lo stato di degrado della struttura. Il Pd ne aveva chiesto anche l’acquisto per la candidatura della città a capitale della cultura 2024. Tra le ipotesi al vaglio dell’amministrazione comunale c’è quella di acquisirlo per trasformarlo in polo universitario, ma la possibilità sembra ormai definitivamente sfumata. Quasi nullo anche l’interesse dei privati, per via della scarsa domanda di nuovi alloggi dovuta al forte decremento demografico che la città sta affrontando in questi ultimi decenni. In passato c’era stato anche un blando interessamento dell’Ater per realizzare appartamenti per giovani coppie e persone in difficoltà. Al momento però nulla si muove e, a questo punto, è molto probabile che anche la prossima asta vada completamente deserta.
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