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Mercato del lavoro: il turismo traina la ripresa, ma l'industria arranca

Il report di Veneto Lavoro evidenzia un saldo positivo di 63mil posti da inizio anno, con alcune eccezioni

Mercato del lavoro in Veneto: il turismo traina la ripresa, ma l'industria arranca

VENEZIA -Il mercato del lavoro in Veneto continua a mostrare segnali di ripresa, seppur con alcune ombre. Secondo l'ultimo report de "La Bussola" di Veneto Lavoro, il saldo occupazionale da inizio anno è positivo per 63.000 posti di lavoro, un dato che, sebbene inferiore rispetto allo stesso periodo del 2022 (+65.500), supera i livelli pre-pandemia del 2019. Ma cosa si cela dietro questi numeri? Quali settori stanno trainando la crescita e quali, invece, faticano a tenere il passo?

Il mese di maggio ha registrato un saldo positivo di 18.500 posizioni lavorative dipendenti, confermando un trend di stabilizzazione del mercato del lavoro veneto. Le assunzioni sono in lieve calo (-1%), mentre il volume delle cessazioni rimane stabile rispetto al 2023. Questo equilibrio indica una fase di assestamento dopo il crollo pandemico e la successiva crescita esponenziale degli ultimi due anni.


Mentre i contratti a tempo indeterminato mostrano un ridimensionamento (+15.000 nel 2024 contro i +23.000 del 2023), i contratti a tempo determinato sono in netta crescita, con 46.000 nuove assunzioni. Questo aumento è dovuto principalmente alla riduzione delle trasformazioni (-11%) e a un leggero incremento delle assunzioni (+1,2%). Anche l'apprendistato (+1.700) e il lavoro somministrato (+1.800) mostrano segni di ripresa, con quest'ultimo che registra una crescita delle assunzioni pari all'11%.

A livello territoriale, il saldo dei primi cinque mesi dell'anno è positivo in tutte le province, ad eccezione di Belluno (-2.400). Questa provincia risente degli effetti della chiusura della stagione invernale, ma mostra comunque un incremento delle assunzioni (+6%). Verona (+2%) e Rovigo (+3%) seguono un trend positivo, mentre Padova, Treviso e Vicenza registrano un calo rispetto al 2023, con Vicenza che evidenzia il calo più significativo nelle assunzioni (-4%). Venezia, invece, mantiene un saldo positivo (+30.600 posti di lavoro) ma con un lieve calo delle attivazioni contrattuali (-3,5%).


Il settore industriale, nonostante un saldo positivo di 7.700 posti di lavoro, mostra segnali di difficoltà. Le assunzioni sono in calo del 7%, un dato preoccupante se confrontato con l'ultimo biennio. Questo trend negativo è particolarmente evidente in alcuni comparti del made in Italy, come il sistema moda, e nel settore metalmeccanico, che registra un saldo di soli 1.600 posti, più che dimezzato rispetto al 2023 (+4.000). Tuttavia, alcuni settori come l'occhialeria, l'industria farmaceutica e le costruzioni mostrano segnali di ripresa, con un aumento sia dei posti di lavoro che delle assunzioni.

Se l'industria arranca, il settore dei servizi, trainato dal turismo, continua a mostrare segnali di forte crescita. Con 31mila nuovi posti di lavoro, il turismo si conferma il motore della ripresa occupazionale in Veneto. Anche il commercio, i servizi finanziari, le attività professionali e i servizi di pulizia registrano andamenti positivi, contribuendo a mantenere stabile il settore dei servizi.

Nonostante i segnali positivi, il report evidenzia un lieve aumento degli ingressi in condizione di disoccupazione nei primi cinque mesi dell'anno, con circa 50.000 nuovi disoccupati, il 2% in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo incremento è dovuto principalmente all'aumento delle dichiarazioni di immediata disponibilità (DID) rilasciate da soggetti inoccupati. 

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