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Cronaca
11.07.2024 - 16:03
I Carabinieri
CHIOGGIA -Colpo grosso delle forze dell’ordine contro la Camorra: è stato arrestato ieri a Chioggia il latitante Ciro Oliviero. Il quarantottenne è stato identificato e ammanettato dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli con il supporto della compagnia di Chioggia. Oliviero era sfuggito ad un blitz mercoledì, quando, proprio all’ombra del Vesuvio era stato inferto un duro colpo al clan Mazzarella, che aveva visto 22 misure cautelari. Ciro Oliviero era uno degli uomini del clan Giuliano, articolazione del più ampio sodalizio dei Mazzarella. In base alle dichiarazioni del boss Salvatore Giuliano, il 48enne Oliviero aveva assunto un ruolo cruciale all’interno del clan. Oliviero infatti l’esattore del racket, ovvero si occupava della raccolta delle estorsioni dai parcheggiatori e dalle prostitute del quartiere di Forcella, nel centro storico di Napoli. Oliviero era, tra le altre cose, anche responsabile del trasporto della droga che era poi destinata a rifornire le varie piazze del territorio.
Ciro Oliviero minacciava spesso le prostitute con una frase ricorrente: “Qua non lavori più”. Si trattava soprattutto di donne straniere che esercitavano la loro attività nel centro storico di Napoli, nella zona da vico della Pace a via dei Tribunali. Secondo il ras pentito Salvatore Giuliano, detto ‘'o Russo’: “E’ un affiliato al clan con il ruolo di co-gestione della piazza di spaccio dei fratelli Morra, ubicata a vico dei Carbonari 9. Si occupava anche della riscossione delle estorsioni dai parcheggiatori e dalle prostituite di Forcella. Era lui che si recava da Salvatore Barile quando bisognava caricare la droga per rifornire le piazze. Preciso che le nostre attività erano, prevalentemente, legate alle piazze d spaccio, come ho già detto, alle estorsioni ai parcheggi e alle prostitute”. Prima di essere rintracciato e catturato ieri a Chioggia dai carabinieri, era riuscito a darsi per irreperibile riuscendo a sfuggire al blitz napoletano e ai successivi controlli. Altre 22 persone sono finite in manette a Napoli con l’accusa di associazione di stampo mafioso, tentato omicidio, lesioni, rapina, estorsione, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, tutti aggravati dal metodo mafioso in quanto commessi da soggetti appartenenti al clan Mazzarella.
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