Vedi tutte
DALLE SPIAGGE
07.08.2024 - 14:05
SOTTOMARINA – Venerdì mattina il primo sciopero dei balneari. Indetto dalle sigle Sib-Fipe e Fiba-Confesercenti ha lo scopo di chiedere al governo di intervenire sui punti ancora da chiarire sull'applicazione della direttiva Bolkenstein. Su tutti: prevedere una forma di equo indennizzo per chi vedrà andar via la propria concessione con le gare previste nei prossimi mesi. Gli ombrelloni dovrebbero rimanere chiusi per due ore a inizio mattinata, ma se non ci sarà una presa di posizione dell'esecutivo si torna a incrociare le braccia anche il 19 agosto (per quattro ore) e poi il 29 agosto (per sei o otto ore). A Sottomarina, tuttavia, non è scontato che lo sciopero si faccia. “Concordiamo con le motivazioni che hanno spinto Fipe Confcommercio e Fiba Confesercenti a indire a livello nazionale una forma di protesta particolare per dare un segnale chiaro al Governo di come il comparto balneare stia attendendo da troppo tempo delle risposte – spiega il presidente di Gebis Spiagge Gianni Boscolo Moretto - L’applicazione della Bolkestein, e in particolare tutta la partita degli indennizzi per chi sul demanio ha investito in modo importante e costante nel tempo, non è ancora chiara e i concessionari non vogliono più vivere nell’incertezza. La situazione del litorale di Chioggia, così come del Veneto in generale, è un po’ diversa rispetto a molte altre coste d’Italia. La maggior parte dei concessionari ha già ottenuto un allungamento della scadenza sfruttando quanto prevede la legge regionale 33. L’adesione allo sciopero rafforzerebbe la motivazione fondante della protesta che condividiamo in toto”. Insomma a Sottomarina la legge regionale 33 ha portato ad una situazione più tranquilla, ma non è detto che, domani mattina, lo sciopero si faccia ugualmente. “Clima di profonda incertezza con il governo che, di fatto, ha abbandonato i balneari – sottolinea il presidente di Ascot Spiagge Giorgio Bellemo – Chiudere gli ombrelloni in segno di solidarietà si può anche fare per due ore, ma Chioggia è una realtà diversa: è l’unica del Veneto e la prima in Italia ad avere ottenuto un prolungamento delle concessioni almeno al 95% passando attraverso la legge rionale 33. Insomma questo aspetto lo abbiamo già risolto. E’ vero che ci sono altri due problemi su cui bisogna assolutamente mettere mano: il primo è la certezza del costo dei canoni che, al momento, non c’è; il secondo è l’indennizzo per chi perde la concessione e ha investito tanto come azienda. E anche qui il governo non ha dato segnali di alcun tipo”.
©2024 CHIOGGIA NOTIZIE - P. Iva 01463600294 - Tutti i diritti riservati.
Email: redazione@chioggianotizie.it | Credits: www.colorser.it