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CRONACA

Picchia a morte il micio. "Mi ricorda il tuo ex"

Gibin (Coordinamento tutela diritti animali): “Atto agghiacciante, chiediamo pene più severe”

Picchia a morte il micio. "Mi ricorda il tuo ex"

CHIOGGIA - “Pene più severe per chi maltratta gli animali” è l’appello rinnovato da Gabriella Gibin, Presidente del Coordinamento Tutela Diritti Animali della provincia di Rovigo, dopo l’agghiacciante fatto di cronaca avvenuto in città ieri, che ha visto un ragazzo massacrare il gatto della propria fidanzata lasciandolo in fin di vita. Ancora sotto shock la giovane proprietaria che ora ha sporto denuncia e si è rivolta ad un legale. I fatti sono accaduti nella serata del 4 settembre, quando la ragazza, anch’essa di Chioggia, ha chiesto al suo fidanzato di recarsi al suo appartamento per dar da mangiare ai propri animali, un gatto ed un cane perché lei era a lavoro e la mamma era fuori città. “Alle 9 la ragazza lo ha chiamato lui non rispondeva al telefono - racconta Gibin - . Alle 11, rientra a casa, si è trovata dinnanzi una scena raccapricciante: sangue ovunque, sulle pareti, sul soffitto, sulle tende, ed il suo micio, Green che non si trovava”. Il giovane aveva spiegato alla ragazza che il gatto stava dormendo sullo scaffale ma la realtà era un altra. “La ragazza ha insistito per vedere il suo gatto e poi per portarlo a far vedere da un veterinario per capire cosa avesse. Il giovane allora le aveva detto che il gatto era uscito ed era stato investito e che era quello il motivo della presenza del sangue. La giovane ha insistito e si sono recati in clinica per farlo visitare”. Qui, dopo accurati controlli medici ed esami è emersa alla fine la verità. “In clinica hanno accertato che le lesioni sono compatibili con una violenza nei confronti dell’animale, refertando diversi traumi, lacerazioni cutanee, alle zampe, a livello addominale, polsi tarsali assenti. Insomma il gatto era stato sbattuto contro il muro”. Il povero animale è vivo, sotto flebo e alimentato con il sondino ma rimane in una condizione molto critica. “Il micio non molla ma rimane grave” - conferma Gibin. Il fidanzato avrebbe poi spiegato alla donna che la violenza è scattata come un raptus perché il gatto, arrivato cucciolo ben prima dell’inizio della loro relazione, gli ricordava l’ex fidanzato di lei. “Mi domando come si possa arrivare a compiere un gesto simile su una creatura indifesa - commenta Gibin -. Questi gesti devono essere un campanello d’allarme perché chi riesce a fare una cosa tanto orribile su un animale può farlo tranquillamente anche ad un essere umano. Per questo da sempre sosteniamo che le pene attuali verso questi gesti siano irrisorie, molto spesso queste persone, soprattutto se incensurate, vengono sanzionate e costrette a lavori socialmente utili perché la legge sul maltrattamento degli animali prevede un massimo di reclusione ma pur sempre sotto la soglia minima. Non è sufficiente, vanno inasprite le pene perché questi gesti possono essere l’anticamera di qualcosa di ancora più pericoloso”. La giovane ora ha denunciato il ragazzo. “E’ stata sporta denuncia - conclude - con tanto di referto veterinario a testimonianza di una vicina di casa che ha sentito urla e tonfi in casa proprio mentre il ragazzo compiva questo gesto. Ora speriamo che il povero Green se la cavi ma speriamo anche che lui, come tanti altri prima di lui, abbiano finalmente giustizia e che questa persona venga punita”.

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