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IL CASO

Trasporti, clima sempre più teso

A mancare l’intesa tra la compagnia e Arriva Veneto su numero di mezzi ed autisti

“Servono più bus per Venezia”

CHIOGGIA – Trasporto pubblico locale nel caos: nervi tesi tra Actv e amministrazione comunale. In questi primi giorni di scuola le corse sembrano non bastare a soddisfare le necessità di tutti gli studenti del territorio che faticano ad arrivare a destinazione e, addirittura, a tornare a casa finite le lezioni. Il Comune è al lavoro per cercare di trovare soluzioni e il sindaco Mauro Armelao ieri, da Torino dove ha partecipato ad un convegno sul vertiporto, ha annunciato che, da stamattina, la corsa da Rosolina delle 7.15 proseguirà per Borgo San Giovanni portando quindi gli studenti in orario e direttamente a scuola. “Trattative – spiega ancora Armelao - sono in corso con Actv per altre problematiche”. Ma le difficoltà di comunicazione e di intesa tra Actv e amministrazione comunale sono ormai evidenti e le motivazioni anche. L’amministrazione ha deciso di non continuare la gestione del Tpl con Actv e di andare a gara europea per far gestire l’intero servizio ad altra società. Per portarla a termine, però, serve almeno un anno e mezzo e il presente e l’immediato futuro del trasporto pubblico locale sono quindi quanto mai incerti. Anche l’arrivo pro tempore di Arriva Veneto al posto di Actv ha subito un rallentamento. Si doveva cominciare a settembre ma, come spiegato già dall’assessore ai Trasporti Maria Rosa Boscolo Chio, non c’è intesa tra Actv e Arriva Veneto sul numero di mezzi da lasciare a disposizione nel territorio e nemmeno sul numero di autisti. Nel frattempo il primo cittadino pare abbia in programma di intervenire in prima persona sulla questione rilasciando, entro la fine della settimana, delle dichiarazioni per chiarire con esattezza l’attuale situazione. “Da 25 autisti presenti a Chioggia – racconta Armelao – ora siamo passati a 14. Ma si tratta tutti di pensionamenti che quindi vengono pianificati e gestiti con notevole anticipo”. Insomma, la situazione è più tesa che mai, con i genitori che sono costretti ad intervenire con i propri mezzi per tamponare le falle del trasporto pubblico locale che, ormai, fa acqua da tutte le parti dopo il taglio delle corse di febbraio e quello di agosto. Già nei giorni scorsi molti di loro hanno protestato e, sui social, i messaggi di dissenso sono all’ordine del giorno.

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