Cerca

AMBIENTE

Revoltante, ancora dubbi e timori

I rappresentanti del partito chiedono di coinvolgere la cittadinanza sull’iter che si sta seguendo

Revoltante, ancora dubbi e timori

CAVARZERE - Il progetto di conversione e ampliamento della centrale a biogas di Revoltante in un impianto per la produzione di biometano continua a sollevare dubbi e preoccupazioni. A intervenire sulla questione sono stati Jonatan Montanariello e Heidi Crocco del Partito Democratico, che lamentano mancanza di trasparenza da parte dell'amministrazione comunale. Secondo i due consiglieri, dopo l'archiviazione del progetto di Ca' Venier, ora si starebbe procedendo con la trasformazione dell'impianto di Revoltante, ma tutto ciò sarebbe avvenuto “nel silenzio più assoluto” da parte delle autorità locali. La richiesta di trasformazione, presentata agli uffici comunali già a giugno, non ha ancora portato a una comunicazione ufficiale alla comunità. Crocco, in particolare, esprime preoccupazione per il fatto che non sia stata ancora convocata la conferenza dei servizi decisoria, un passaggio necessario per discutere il progetto in modo pubblico e permettere alla cittadinanza di presentare osservazioni. “Nonostante abbia chiesto agli uffici comunali competenti del comune informazioni rispetto al progetto e alla posizione dell’Amministrazione sulla conversione dell’impianto, nessuno risponde alla mia richiesta - spiega -. Il comune che fa? Si oppone? Autorizza?”. Il progetto di Revoltante prevede un impianto più grande rispetto a quello attuale, estendendosi su un’area di circa 32mila metri quadrati. La centrale dovrebbe lavorare enormi quantità di liquami animali, come pollina ed escrementi di suini e bovini, provenienti da territori esterni a Cavarzere. I rappresentanti del gruppo politico sottolineano che tale impianto avrebbe pesanti ripercussioni sull’ambiente, con un aumento dell’inquinamento e un peggioramento della viabilità locale, già inadeguata. “destinata a peggiorare a causa del grande afflusso di automezzi che, nel nuovo caso , sarebbe anche maggiore dato che il gas non viene consumato in loco per alimentare una Centrale elettrica ma verrebbe portato via con cisterne criogeniche, esattamente come l'impianto proposto a Ca' Venier” - sottolineano . Montanariello e Crocco sollevano anche il sospetto che l’ampliamento di Revoltante possa essere una sorta di alternativa dopo la bocciatura del progetto di Ca’ Venier. Il sindaco Pierfrancesco Munari, infatti, aveva espresso chiaramente il suo rifiuto all’impianto di Ca’ Venier, ma si era mostrato favorevole a soluzioni in altre zone. "Ed ecco il gioco è fatto - affermano i consiglieri -. La cosa più giusta da fare ora sarebbe quella di coinvolgere la cittadinanza sull’iter che si sta seguendo e conoscere esattamente ciò che l’amministrazione intende fare”.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400