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DALLA CITTA’
05.10.2024 - 15:25
CHIOGGIA - Movimento 5 Stelle e PD lanciano l'allarme: “Chioggia rischia di perdere l’Università di Padova, e pure il Museo Olivi”. Come un fulmine a ciel sereno, l’informazione è stata comunicata da Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale del Veneto, e da Barbara Penzo, consigliera comunale del Partito Democratico: “Avevamo chiesto e ottenuto un incontro con la rettrice Daniela Mapelli - spiega Baldin - al fine di sottoporre all’ateneo antoniano la possibilità di acquisire all’asta l’ex complesso monastico di Santa Caterina, che langue da vent’anni”. E invece, la doccia fredda: “In piena franchezza - continua Penzo - la massima responsabile dell’importantissima istituzione culturale ha prospettato l’ipotesi assai concreta che l’Università di Padova abbandoni la sede di palazzo Grassi, a causa delle inadempienze dell’amministrazione comunale chioggiotta”. Da quasi due anni, infatti, è scaduta la convenzione tra i due enti per la gestione del plesso, che ospita le lezioni di Biologia del Mare (frequentate da circa novanta studentesse e studenti) e l’interessante allestimento del Museo Olivi, con la collezione di fauna lagunare e adriatica. “Né il sindaco né alcun assessore o assessora - proseguono le due esponenti politiche - ha risposto, in questo lungo periodo, alle ripetute sollecitazioni giunte da Padova, le quali prospettavano l’urgenza di effettuare alcune opere pubbliche all’interno del plesso, necessarie a ottenere i certificati di sicurezza previsti per legge”. Soprattutto, in vista della stagione invernale, è emerso come le aule non siano riscaldate a dovere, a scapito delle giovani e dei giovani che hanno scelto Chioggia per la propria carriera accademica: per questo non c’è più tempo da perdere, se di tempo ne viene concesso ancora. Solo la dirigente Daniela Ballarin ha finora interloquito a livello istituzionale, nei limiti delle proprie competenze: “E pensare - nota Erika Baldin - che l’Università si è offerta di realizzare a proprie spese i lavori in questione, sebbene siano di pertinenza del bilancio comunale”. Aggiunge Barbara Penzo: “Sarebbe stato sufficiente che il primo cittadino, l’assessore Angelo Mancin o l’assessora Elena Zennaro avessero firmato le richieste pervenute per accelerare le pratiche. Un atteggiamento del tutto ingiustificabile, e inammissibile per un ente pubblico”. Gli accessi agli atti da parte dell’opposizione hanno portato alla conferma che i rapporti si sono interrotti, “lost in translation”. Gli esponenti di Movimento 5 Stelle e PD hanno intenzione di andare fino in fondo alla situazione: l'esponente Dem chiederà la convocazione di una commissione consiliare. “Una delle principali accademie italiane ed europee - conclude la Baldini - ha deciso di potenziare la propria presenza a Treviso, a Vicenza, a Rovigo, e di andarsene da Chioggia. Questo mentre qui ci si straccia le vesti per la fuga dei cervelli e la crisi della residenza. Il danno procurato da Armelao e dai suoi non sarebbe solo verso l’Università, ma nei confronti dell’intera città. Se c’è qualche altro progetto differente per palazzo Grassi e i laboratori di San Domenico restaurati dalla giunta 5 Stelle, che lo dicano. Ma la paura fondata è che non ci sia alcuna idea, né alcun interesse verso la conoscenza”.
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