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Interviste

Riva Vena: “Occorre una visione generale per poterne beneficiare tutti”

L'intervista al ristoratore Beppo Ardizzon de L’ombra della Ciesa

CHIOGGIA - Degrado imbarcazioni in Riva Vena. Abbiamo chiesto a Beppo Ardizzon, ristoratore della Riva Vena, cosa ne pensasse. “In generale nel momento in cui sono aperte le attività il degrado si riduce”, mentre “quando le attività si fermano rimane spazio per attività legate al degrado”, per cui in inverno rimane spazio per “chi decide di far malanni”. Ardizzon ci parla di come la Riva Vena di 50 anni fa fosse molto diversa, con molte attività commerciali e artigianali; quando poi queste attività sono cessate, Riva Vena era diventata la zona della delinquenza. Infatti “fino a 10 anni fa si aveva paura a camminare per la Riva Vena di sera”, sostiene ai nostri microfoni Ardizzon, “mentre oggi la situazione è assai diversa data la presenza di attività e di persone che circolano”. Ardizzon afferma poi che: “Riva Vena è come una Ferrari che va ai dieci all’ora. Una opportuna organizzazione e pianificazione di tutto quello che è questa zona potrebbe dare dei frutti non indifferenti, con un flusso non indifferente di turisti e in generale di persone”. Per quanto riguarda l’ormeggio, “nel momento in cui vai a regolamentare non si permette l’abbandono e il caos, che genera un volano di degrado. Il ristoratore chiude con: “pazienza ne abbiamo, fiducia anche, per cui non ci resta che aspettare”.

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