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IL PROGETTO
17.12.2024 - 14:23
SOTTOMARINA – Cominciati ufficialmente i lavori per il recupero dell’area verde del Forte San Felice. Lo annuncia, con grande entusiasmo, il Comitato per il recupero del Forte. Una notizia che si attendeva da anni, come spiega il presidente Erminio Boscolo Bibi: “Un anno fa, sulla nostra pagina Facebook, ci chiedevamo su un post se sarebbe stato il 2024 l’anno buono per l’avvio dei lavori nell’area verde. Un lembo di natura quasi selvaggia entro il perimetro urbano dal grande valore naturalistico, un’area chiusa estesa quasi 13 ettari, in uno stato di abbandono ormai da troppi anni, messa a rischio dalla vegetazione infestante che tende a coprire tutti gli spazi. Vi si alternano aree boscate e praterie da recuperare salvaguardandone i preziosi habitat che ancora resistono: lembi di tortuleto-scabioseto, di giuncheto, di lichene del tipo cladonia, alcuni esemplari di canna di Ravenna, presenza unica sul nostro litorale. Ora il suo recupero è finalmente realtà”.
Lavori che rientravano tra gli interventi previsti con il protocollo d’intesa per il Forte San Felice, con fondi delle misure compensative per il Mose. Nel luglio 2021 il Tavolo tecnico per il Forte ne aveva approvato il progetto definitivo. “Siamo felici – continua Bibi – che quello che speravamo si stia finalmente avverando. Da alcuni giorni il Consorzio Venezia Nuova ha iniziato i lavori per il Progetto Oasi e nel Tavolo tecnico per il recupero del Forte tenutosi lo scorso 5 dicembre si è affermato che si concluderanno nel 2026. Non abbiamo visto il progetto esecutivo, ma pensiamo che seguirà le linee indicate in quello del 2021: liberare l’area dalla vegetazione infestante, specie rovi e lonicera che tendono a soffocare tutto, con eradicazione delle specie vegetali aliene invasive, il diradamento selettivo di specie autoctone, la rinaturalizzazione di aree degradate con l’utilizzo di altre specie autoctone, il rispetto degli habitat particolari presenti favorendone la ricreazione, la realizzazione di percorsi per il pubblico nelle diverse aree, la recinzione dell’intera Oasi per un uso pubblico controllato. Progetto complesso che richiede grande attenzione anche nelle modalità di messa in atto”. Per questo il Comitato chiede che sia presentato e discusso pubblicamente perché “La realizzazione dell’Oasi – conclude Erminio Boscolo Bibi - si presenta come un intervento di grande significato per le prospettive della nostra città, da seguire sia nella sua realizzazione che per prospettare la sua gestione al termine dell’intervento del Consorzio”.
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