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AMBIENTE

San Felice, lavori o distruzione?

Ruspe in azione nell’area: cittadini e comitati chiedono trasparenza sui lavori

SOTTOMARINA - Costa sta succedendo nell’area verde di San Felice? Se lo chiede una ex residente che, nei giorni scorsi, è passata in zona e ha scattato alcune foto segnalando una situazione che, già da tempo, preoccupa non poco anche gli addetti ai lavori. “Ho sentito più volte nominare il recupero della zona verde di San Felice – racconta una cittadina - ma a me pare che si stia effettuando la distruzione della zona verde con un abbattimento indiscriminato effettuato con una ruspa. Ho abitato molti anni in quella zona perché mio padre ne era il comandante e vedere la distruzione invece della riparazione fa male al cuore”. E a chiederlo c’è anche il Comitato per il recupero del Forte San Felice che, da diverso tempo chiede di poter vedere il progetto sul recupero dell’oasi che dovrebbe concludersi nel 2026. Si tratta di un lembo di natura quasi selvaggia entro il perimetro urbano dal grande valore naturalistico, un’area chiusa estesa quasi 13 ettari, in uno stato di abbandono ormai da troppi anni, messa a rischio dalla vegetazione infestante che tende a coprire tutti gli spazi. Qui vi si alternano aree boscate e praterie da recuperare salvaguardando i preziosi habitat che ancora resistono: lembi di tortuleto-scabioseto, di giuncheto, di lichene del tipo cladonia, alcuni esemplari di canna di Ravenna, presenza unica sul litorale. Circa un mese fa il presidente del comitato Erminio Boscolo Bibi aveva inviato una lettera a sindaco, assessori e consiglieri comunalI: “Non abbiamo visto il progetto esecutivo – spiegava Boscolo Bibi - ma pensiamo che seguirà le linee indicate in quello del 2021: liberare l’area dalla vegetazione infestante, specie rovi e lonicera che tendono a soffocare tutto, con eradicazione delle specie vegetali aliene invasive, il diradamento selettivo di specie autoctone, la rinaturalizzazione di aree degradate con l’utilizzo di altre specie autoctone, il rispetto degli habitat particolari presenti favorendone la ricreazione, la realizzazione di percorsi per il pubblico nelle diverse aree, la recinzione dell’intera Oasi per un uso pubblico”. Ma il progetto al momento non è stato né presentato né visto e la preoccupazione è maggiore della felicità per aver visto, finalmente, iniziare i lavori in quell’area.

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