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IL CASO

Piscina, la gestione agli albergatori

La concessione prevede lavori di restauro, ma non sarà pronta per questa stagione estiva

Piscina, la gestione agli albergatori

SOTTOMARINA - La piscina comunale di Sottomarina tornerà ad essere operativa: passa in gestione agli albergatori. Non c'è ancora nulla di scritto, ma le "trattative" sono già molto avanti. Erano stati gli stessi albergatori a chiedere di poter sistemare il sito, che si trova sul Lungomare Adriatico ed è da anni in stato di totale abbandono. Una richiesta che era pervenuta sulla scrivania del Comune già l'anno scorso e che ora, sembra, porterà ad un accordo. Prima l'amministrazione comunale ha dovuto fare alcuni passaggi tecnici, come ha spiegato il dirigente all’Urbanistica Lucio Napetti durante la seduta congiunta delle commissioni consiliari I e II, convocate su richiesta di tutti i partiti di minoranza proprio per discutere della situazione delle strutture sportive in città.

Il primo passaggi tecnico è stato con l’ufficio Demanio: la piscina comunale, infatti, si trova a ridosso della spiaggia in area demaniale e vi era il dubbio che non potesse essere data in concessione senza le normali procedure tecniche che questi casi richiedono. Incassato il parere favorevole dell’ufficio Demanio si è poi proceduto a redigere la documentazione: l’intera area, quindi, sarà data in concezione all’associazione albergatori di Sottomarina che dovrà poi ripristinare il sito e rendere di nuovo operativa la vasca di dimensioni olimpioniche che, in questi ultimi anni, è stata ridotta a una sorta di stagno di acque piovane completamente abbandonata. Difficile, però, che la piscina possa essere pronta per questa stagione. Nelle prossime settimane, infatti, si procederà a chiudere la questione burocratica. Poi l’Asa avrà un anno di tempo per cominciare i lavori e due anni di tempo per finirli. E, a giudicare dalle condizioni in cui versa il sito, tempo per sistemare tutto ne servirà non poco.

La durata della concessione sarà in base all’investimento che verrà fatto e rendicontato. Tutti contenti? Non proprio tutti. Sulla questione si è espresso il presidente di Ascot Spiagge Giorgio Bellemo che non vede di buon occhio questa soluzione: “Ritengo – spiega Bellemo – che la piscina sia un bene che dovrebbe rimanere nella gestione generale dell’impiantistica sportiva. Quindi, come l’amministrazione ha sistemato lo stadio Aldo e Dino Ballarin, seppur in maniera più limitata dovrebbe intervenire anche sulla piscina comunale che rientra nell’accoglienza turistica più ampia del termine.

E’ apprezzabile senza alcun dubbio la volontà espressa dagli albergatori, più attenti o più disponibili di altri, ma a mio avviso certe strutture dovrebbero rimanere sotto il controllo della pubblica amministrazione, magari trovando delle forme di gestione come si fece in passato”.

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