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GUARDIA DI FINANZA

Falsa tracciabilità, scatta il sequestro

Sanzione di 1.500 euro all'importatore. Sequestrate oltre 11 tonnellate di polpi congelati

Falsa tracciabilità, scatta il sequestro

CHIOGGIA - Più di 11,5 tonnellate di prodotto ittico congelato sono state sequestrate dal personale ispettivo del IX Centro di Controllo Area Pesca della Guardia Costiera di Venezia, in collaborazione con la Capitaneria di Porto di Chioggia e operatori dell’Azienda Sanitaria Locale, nell’ambito di un'operazione che ha riguardato una piattaforma logistica di deposito di prodotti ittici nel Polesine.

Il sequestro è stato effettuato a seguito di un'attività ispettiva nei confronti di un esercizio all’ingrosso di Venezia, che aveva portato all'importazione di una notevole partita di polpi indopacifici provenienti dall’Indonesia. Il controllo ha messo in luce una grave irregolarità: nonostante l’etichettatura e la documentazione di tracciabilità riportassero la specie Amphioctopus aegina, l'identificazione delle specie effettivamente trovate nei lotti sequestrati è stata confermata come Octopus membranaceus e Amphioctopus rex, due specie diverse da quelle dichiarate. La conferma scientifica è giunta grazie al rapporto di prova dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, che aveva eseguito un campionamento precedentemente.

A seguito di questa scoperta, la Guardia Costiera ha proceduto al sequestro delle oltre 11 tonnellate di polpi congelati e ha irrogato una sanzione amministrativa di 1.500 euro all'importatore, responsabile dell’illecito. È in corso, proprio in questi giorni, una ancor più capillare attività di controllo della filiera della pesca, da parte del personale della Guardia Costiera del Veneto, al fine di garantire, dal momento della cattura fino al consumo finale, la qualità dei prodotti ittici in commercio, il rispetto delle disposizioni su tracciabilità, modalità di cattura e taglia minima, in modo da tutelare gli stock ittici, l’ambiente marino e la salute dei consumatori.

Il risultato odierno è prodotto di un’intensa attività di raccolta informativa preliminare da parte del personale della Guardia Costiera e della fruttuosa collaborazione tra Capitaneria di porto e Autorità sanitarie regionali, che, nel corso degli anni si è consolidata ed ha permesso di accrescere i livelli di tutela degli operatori della filiera ittica e dei consumatori finali.

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