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IL PROGETTO
02.04.2025 - 16:17
CHIOGGIA - Sopralluogo all’oasi San Felice e commissione consiliare: “Poche piante abbattute e migliaia di nuove piantate, restituiremo un’area verde alla città in cui prima era anche impossibile avvicinarsi per via delle specie infestanti presenti”. Un intervento che, nelle ultime settimane, era entrato nel mirino di esponenti dell’opposizione e anche del Comitato per il recupero del Forte. Le ruspe, infatti, lavorano da settimane all’interno dell’area, ma nessuno aveva mai spiegato la portata del progetto che non è in capo all’amministrazione comunale, ma al Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche. E ieri in commissione per spiegare quanto si sta facendo all’interno dell’oasi c’era il Direttore del Provveditorato Tommaso Colabufo, l’ingegner Valerio Volpe responsabile dell’Ufficio Salvaguardia di Venezia Opere Marittime per il Veneto.
“Un appuntamento – ha spiegato Mauro Armelao – che è servito per fare chiarezza su quanto si sta facendo e quanto dobbiamo ancora da fare per l’Oasi San Felice, finora luogo inaccessibile ma che grazie agli interventi realizzati con i fondi per le opere compensative del Mose verrà riconsegnato alla città. E’ nostra intenzione affidare la manutenzione e gestione dell’area verde a Veneto Agricoltura. Come Amministrazione abbiamo già avviato delle interlocuzioni con l’Ente e a breve fisserò un incontro tecnico con tutti i soggetti coinvolti: Comune, Veneto Agricoltura, Regione del Veneto, Provveditorato e Demanio. Approfitto per rassicurare tutti i miei concittadini che sull’Oasi si sta intervenendo con professionalità e competenza”.
L’oasi dovrebbe essere pronta nel 2026, con lavori iniziati a febbraio di quest’anno grazie agli oltre 7 milioni di euro messi a disposizione per le opere compensative del Mose. “Il progetto rientra nel piano delle mitigazioni ambientali del sistema Mose – spiega l’ingegnere Valerio Volpe - e si integra con gli interventi di recupero progettati e in fase di realizzazione all'interno dell'ambito di Forte San Felice. Abbiamo una serie di cantieri aperti ai quali abbiamo sommato anche 2 cantieri finanziati direttamente al di fuori delle opere di compensazione. Si tratta del recupero della blockhaus e della polveriera veneziana, due interventi che verranno sicuramente conclusi entro la fine dell'anno. Il recupero dell'Oasi San Felice è un intervento voluto fortemente dall'Amministrazione comunale e dal sindaco, un'area che era completamente interclusa alla fruizione della popolazione e al termine dell'intervento l'area fruibile all’interno.
Si tratta di 12 ettari di bosco sui quali sono in corso gli interventi seguiti dai tecnici esperti”. Una volta terminati i lavori l’oasi sarà completamente recintata e avrà 3 ingressi: est, ovest, sud. L'area si è formata tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale grazie ad una serie di accumuli di sabbia che nel tempo sono stati anche messi a coltivazioni, pascolo e che poi si sono rinaturalizzate. Le specie alliene e i rovi hanno soffocato negli anni quello che, naturalmente, dovrebbe crescere nell’area. Ad esempio il bosco di Leccio. L’obiettivo quindi dell’intervento è stato di eliminare tutte le specie invasive, salvaguardare gli habitat naturali e, successivamente, creare anche dei percorsi ad hoc per rendere fruibile l’area dal punti di vista turistico e per i cittadini. Ad oggi sono state abbattute circa 800 piante (al termine dell’intervento si arriverà a circa un migliaio di piante abbattute) ma di fatto sono circa 1/3 rispetto alle 2.800 che erano previste nel progetto. Una volta entrati all’interno dell’Oasi ed eliminate le piante infestanti i tecnici si sono resi conto di cosa può essere salvaguardato. A fronte di questi abbattimenti il progetto prevede la messa a dimora di circa 4.900 lecci e 1.600 ornielli, oltre che altri 2.400 arbusti. Circa 4mila sono già stati piantati. Verranno piantate anche 1.500 piante e altri 1.800 esemplari di arbusti con bacche che forniscono cibo a tanti esemplari di uccelli della zona. È prevista la realizzazione dell'ingresso est in via San Marco (di fronte all’angolo del parcheggio) in modo da rendere subito fruibile l’area.
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