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CAVARZERE
10.05.2025 - 12:27
CAVARZERE –“Non stiamo dormendo”. Con queste parole, pronunciate a margine di un lungo intervento sullo stato dei lavori pubblici, il sindaco Pierfrancesco Munari ha chiuso una seduta del consiglio comunale carica di tensione, incentrata sull’approvazione del rendiconto finanziario 2024. Un confronto serrato, segnato dalle critiche dell’opposizione e dalle repliche puntuali della maggioranza.
Il consigliere di minoranza Andrea Fumana ha annunciato il voto contrario al documento, contestando la narrazione fornita dal primo cittadino. Tra le critiche la gestione dei servizi sociali. “La giunta ha scelto deliberatamente di aumentare le tariffe per l’assistenza domiciliare e di ridurre i servizi ai più deboli - ha accusato Fumana -. Sapevamo che le risorse c’erano. Oggi lo dimostra un avanzo di amministrazione di 700 mila euro. Scelte ingiuste e sbagliate, fatte sulle spalle di chi ha più bisogno”. L’opposizione ha chiesto chiarimenti anche su una lunga serie di capitoli di bilancio, dai cimiteri agli alloggi Erp, passando per i contributi regionali ridotti e i finanziamenti Pnrr.
Fumana ha sollevato dubbi su cifre imponenti riportate in bilancio, tra cui oltre 239 mila euro di entrate cimiteriali e oltre 134 mila euro incassati dal Pnrr, chiedendo maggiore trasparenza sull’effettivo utilizzo dei fondi: “Numeri su cui riflettere seriamente, soprattutto da parte di chi amministra”. Tra i temi sollevati anche il ritardo nei lavori sul ponte dei Caduti della Libertà.
A rispondere il sindaco Munari che ricordato come i ritardi nel cantiere siano legati alla eccezionale ondata di piena, durata ben 56 giorni: “Lavori sospesi per ben tre mesi perché dovevano essere eseguiti con un pontone e l'acqua alta non ha permesso l'esecuzione di questi lavori. Il secondo ritardo è quello relativo alle rotture di due condutture nella direttrice Nord-Sud, sia dell'acqua che della fognatura. Non stiamo a a guardare per aria anzichè lavorare -ha precisato -. Tanto l'amministrazione quanto le ditte che stanno operando hanno lavorato quando era consentito farlo e stanno lavorando alacremente per rispettare la scadenza che è quella di fine maggio, ma ci auguriamo che entro il 23 il ponte possa essere aperto”
Munari ha poi contestato l’atteggiamento dell’opposizione in relazione ai progetti per la messa in sicurezza della sinistra Adige: “È da matti sollecitare la posa del guardrail su una strada che potrebbe dover essere smantellata dopo la prima piena se i lavori non tengono - e ha aggiunto, -. Noi vogliamo fare un’opera definitiva, non sprecare soldi pubblici per poi rifare tutto daccapo”.
Anche il dirigente del settore amministrativo-sociale-contabile, Luigi Girotto ha preso la parola, replicando punto su punto. “Per quanto riguarda l'housing e il contributo dell'housing centro Bakhita siamo riusciti a farci finanziarie sia l'investimento che la gestione, per 134 mila euro.La domanda è stata fatta per 149 mila euro. Per quanto riguarda la spesa del Sada, che è stata indicata in 220 mila e 458 mila euro, il liquidato è 209 mila euro ma la differenza è giustificata dall'ultima fattura di dicembre che abitualmente arriva a gennaio e quindi viene pagata a residuo. La stessa cosa per le associazioni di volontariato. Per quanto riguarda il contributo Ria di 23 mila euro, il cui incassato è stato indicato in zero, la rendicontazione va fatta nell'anno successivo e, a seguito di rendicontazione, avviene l'incasso nel successivo periodo”.
Sulle scadenze Pnrr a rispondere è stato il sindaco: “Sono fissate per il 2026. Parlare ora di ritardi è pretestuoso”, ha affermato.
Il sindaco ha anche rivendicato il lavoro fatto sul fronte idraulico a Boscochiaro. “Ci siamo attivati con diversi incontri con i tecnici di Acque Venete e dei consorzi di bonifica. Abbiamo già predisposto un progetto che potrà risolvere gran parte dei problemi di Boscochiaro. È un progetto ovviamente molto oneroso, per il quale tutti le parti coinvolte devono fare la propria parte - ha spiegato Munari -. La soluzione che stiamo adottando è quella di proseguire con una conduttura in direzione est verso località Viola per poi prevedere un sifone che vada a scaricare l'acqua di Boscochiaro direttamente nel Gorzone. Questo per dirle che non stiamo dormendo e che non stiamo qua ad aspettare che ci sia lei a dirci ‘dovete farlo’. Sono opere necessarie da 40 anni. Forse se qualcuno prima avesse pensato di fare qualcosina non ci troveremmo nelle stesse condizioni”.
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