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IL CASO

Giovani, triplicati i casi psichiatrici

La squadra Iaf dell’Ulss 3 in prima linea con i propri professionisti

Giovani, triplicati i casi psichiatrici

CHIOGGIA -  Adolescenti psichiatrici triplicati in 5 anni: l'allarme dell'Ulss 3 Serenissima. Una squadra di neuropsichiatre, psicologhe, ginecologhe, assistenti sociali e logopediste seguono 1.415 giovani: trainano i 13enni, raddoppiati in un anno, e le ragazze, due terzi del totale. In aumento anche le famiglie prese in carico assieme ai ragazzi: 850 nell’anno trascorso. Dilaga soprattutto la nomofobia, l’ansia da separazione dallo smartphone e dall’esclusione social. Se nel 2020 erano 450 adolescenti, due anni dopo sono raddoppiati e quello dopo triplicati, toccando quota 1.415 e superandola nei primi sei mesi di quest’anno. In 5 anni nel veneziano gli adolescenti con disagio psichico sono più che triplicati, e un’équipe multidisciplinare di specialiste corre ogni giorno in loro soccorso. Una squadra quasi tutta al femminile che lavora sul territorio.

Si chiama Iaf (servizo infanzia, adolescenza e famiglia). È composta da neuropsichiatre infantili, psicologhe, psicoterapeute, ginecologhe, assistenti sociali, logopediste e infermiere. Si occupa di bambini, adolescenti, famiglie, prevenzione, sostegno, diagnosi, cura e riabilitazione, attraverso un approfondito lavoro clinico multiprofessionale e integrato. In questi anni ha aumentato i recettori per i sempre più diffusi disturbi psicopatologici, disagi emotivi e problemi affettivi, relazionali e familiari: oggi è capace di seguire quasi un migliaio e mezzo di ragazzi dai 12 ai 21 anni, per due terzi ragazze. L’incremento maggiore è quello dei preadolescenti 12enni, 13enni e 14enni: sono raddoppiati dall’anno scorso. Nel quadro dei disturbi ansiosi o di isolamento sociale l’équipe dello Iaf riscontra ciclicamente quella che descrive come “ansia di separazione dallo smartphone - dice Angelica Rampazzo, neuropsichiatra e direttrice Iaf di Dolo, Mirano e Chioggia - e paura di essere esclusi da esperienze condivise sui social”. Si chiama nomofobia. Ma tra i disagi emergenti c’è anche l’ossessione per il mangiare sano e naturale proposto dai social (ortoressia), l’ossessione del corpo tonico costruito in palestra (vigoressia) e l’ossessione di sostituire le calorie degli alimenti con quelle dell’alcol (drunkoressia).

“Nell’ultimo quinquennio la nostra utenza segna un andamento in continua crescita e la preadolescenza è la fascia d’età che presenta l’incremento superiore - conferma anche Ilaria Festa, neuropsichiatra e direttrice Iaf di Venezia e Terraferma -, nell’ultimo quadrimestre si è osservato infatti un incremento del doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con 87 giovanissimi già in carico nei primi mesi dell’anno. E questo evidenzia una tendenza alla precocizzazione dei sintomi legati ai disturbi psichici”.

I disturbi prevalenti, il 40% del totale, sono quelli dell’ansia e dell’umore, caratterizzati spesso da ritiro sociale, con abuso di utilizzo di device. Un altro 30% delle psicopatologie è rappresentato dai disturbi della nutrizione, con un’insorgenza sempre più precoce: aumentano dodicenni, tredicenni e quattordicenni che ne soffrono. Il restante 30% soffre di disturbi del comportamento, che possono sfociare, specie durante l’adolescenza, in disturbi della condotta in ambito sociale.

Anche le famiglie in carico dei servizi sanitari aumentano: “I dati sottolineano l’importanza anche dei nostri interventi preventivi e di supporto rivolti alle famiglie e alla rete allargata - ricorda il direttore socio sanitario Massimo Zuin - e dell'integrazione tra i vari servizi dell’area sociale e sanitaria. Sono aumentati i casi, ma è aumentata anche l’attenzione e la presa in carico dei nostri servizi, sempre più recettivi nei confronti delle nuove patologie e delle conseguenze sull’intero nucleo familiare". Le famiglie che si rivolgono per supporto psico sociale ai consultori familiari dell’Ulss 3 sono in costante aumento, salendo dalle 672 del 2022 alle 819 del 2023 e alle 850 dell’anno scorso. Ma i genitori si rivolgono anche singolarmente al servizio con specifiche richieste di supporto.

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