Addio al dottor Scarpa, voce gentile della Geriatria

CHIOGGIA - La notizia è rimbalzata silenziosa tra i corridoi di Chioggia come un’eco lontana: il dottor Rodolfo Scarpa se n’è andato. Un ictus lo ha portato via a 88 anni. Ma per chi l’ha conosciuto davvero, non è stato solo un colpo al cuore, è stata una frattura nella memoria collettiva della città. Primario storico di Geriatria, in pensione da anni, Scarpa non era solo un medico, ma una presenza.

Una figura alta, distinta, con il sorriso che sapeva tagliare la paura e le mani che restavano calde anche dopo ore passate tra le corsie. I suoi pazienti, molti dei quali troppo fragili per spiegare quanto contasse una carezza, sentivano che con lui non si guariva soltanto nel corpo. Aveva scelto la Geriatria quando la carriera medica offriva ben altre luci e onori. Scelse invece gli anziani, le loro fragilità, i silenzi pieni e gli occhi stanchi.

Lo fece con dedizione assoluta, infischiandosene degli orari e continuando a lavorare, instancabile, fino all’ultimo giorno. Anche dopo il pensionamento, non smise mai di condividere il suo sapere. Nel 2013, fu ancora relatore in un convegno sull’epatite virale negli anziani: la mente agile, la voce calma, l’autorità conquistata con anni di ascolto. Ma Scarpa fu anche altro. Una mezz’ala talentuosa nei tornei estivi di gioventù, un appassionato golfista con la sacca in spalla lungo il corso del Popolo, e un fratello affettuoso in una famiglia che Chioggia ricordava bene: il fratello Anton-Maria fu preside, assessore e figura di riferimento nel sindacato locale Cisl.

Lascia la moglie Francesca, e i due figli  Enrico e Pietro, e un’impronta rara. Perché in un tempo in cui si corre più del necessario, lui sapeva fermarsi. Guardare negli occhi. E curare. Funerale venerdì alle 15.30 nella basilica di San Giacomo.