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Superga, “ricordo mancato”

Critiche all’Union Clodiense per non aver celebrato i granata, periti nel terribile incidente di 76 anni fa

Superga, “ricordo mancato”

CHIOGGIA - Domenica scorsa l’anniversario della strage di Superga che spazzò via il Grande Torino di cui facevano parte anche i chioggiotti Aldo e Dino Ballarin. In città però c’è chi si aspettava di più, dall’amministrazione comunale, ma anche dalla società Union Clodiense. Lo testimonia il lungo post apparso su diverse pagine Facebook, tra cui quella dei tifosi dell’Union Clodiense, scritto a nome del museo Aldo e Dino Ballarin Chioggia “Il Grande Torino”.

Siamo molto delusi dalla società che non ha fatto alcun post sull’anniversario della morte dei fratelli Ballarin e del Grande Torino - si legge - eppure la squadra gioca in uno stadio a loro dedicato e indossa la maglia granata in loro onore. Quindi significa che purtroppo a questa società non importa nulla della storia. Abbiamo sollecitato più volte l’Union Clodiense per chiederle di venire a visitare il museo. Così i giocatori potevano capire il significato di indossare la maglia granata, che non è una maglia qualsiasi. A questo punto che senso ha indossarla? Dietro alla maglia c’è scritto ‘granata una fede, una storia’. Chiediamo scusa per questo nostro sfogo, è solo il nostro pensiero”.

Qualcuno, poi, accusa anche l’amministrazione comunale di aver fatto poco per il ricordo dell’anniversario. Ma nella giornata del 4 maggio, il sindaco Mauro Armelao, per commemorare la squadra e i fratelli Ballarin, aveva pubblicato un post sulla propria pagina Facebook ufficiale: “76 anni da quel giorno in cui abbiamo perso i fratelli Ballarin - ha scritto - la tragedia di Superga è uno degli episodi più dolorosi e significativi della storia del calcio italiano. Il 4 maggio 1949, alle 17.03, il trimotore Fiat G.212 delle Avio Linee Italiane, con a bordo l’intera squadra del Torino, si schiantò contro la collina di Superga, sopra Torino, a causa di nebbia fitta e malfunzionamento dell’altimetro. L’incidente costò la vita a tutte le 31 persone a bordo, tra cui 18 calciatori, lo staff tecnico, l’equipaggio e tre giornalisti sportivi”.

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