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La tragedia di Giulia
02.12.2023 - 15:44
Filippo Turetta
VERONA - Il silenzio di Filippo Turetta, il giovane di 22 anni accusato dell'omicidio della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, si è finalmente interrotto, con nove lunghe ore di interrogatorio nel carcere di Montorio. La tragica vicenda, avvenuta lo scorso 11 novembre, ha sconvolto l'opinione pubblica, e ora Turetta ha scelto di iniziare a collaborare con gli investigatori per fare chiarezza sui dettagli di quella terribile giornata.
Nel corso dell'interrogatorio, il giovane di Torreglia ha fornito risposte articolate e dettagliate, ma anche silenzi e numerosi "non ricordo" cercando di ricostruire le emozioni e gli eventi che hanno portato all'omicidio di Giulia Cecchettin. Turetta aveva già confessato di aver ucciso la sua ex fidanzata durante l'interrogatorio di garanzia, ma ora sembra essersi aperto ulteriormente riguardo alle circostanze e ai motivi che lo hanno spinto a compiere un gesto così atroce. "Mi è scattato qualcosa in testa", avrebbe detto, per spiegare quanto accaduto. Per poi aggiungere: "Doveva essere solo mia".
Il primo dicembre, il pubblico ministero Andrea Petroni, titolare dell'indagine sull'omicidio, ha avuto l'opportunità di ascoltare la testimonianza di Turetta, che ha scelto di rompere il suo precedente silenzio. Questa è stata la prima volta che il giovane ha deciso di rispondere alle domande degli inquirenti, contrariamente a quanto fatto durante l'interrogatorio di garanzia tre giorni prima.
L'interrogatorio è avvenuto alla presenza degli avvocati di Turetta, Giovanni Caruso e Monica Cornaviera. Il confronto con il pubblico ministero è durato oltre otto ore, durante le quali sono emersi particolari importanti riguardo alle fasi dell'omicidio, le aggressioni a Fossó e Vigonovo, l'abbandono del corpo nei pressi del lago di Barcis e la successiva fuga attraverso l'Europa, conclusasi con l'arresto in Germania.
La giornata è stata intensa anche sul fronte delle indagini, con l'esecuzione dell'autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin presso l'istituto di Medicina legale di Padova. L'esame autoptico mira a chiarire le diverse fasi dell'aggressione e a stabilire eventuali concause della morte della giovane. Una ventina le coltellate, che hanno prodotto ferite profonde, con la morte frutto di shock emorragico.
La procura si avvale di diverse perizie, tra cui quella del professor Stefano Vanin, entomologo forense, che tramite l'analisi degli insetti rilevati sul cadavere potrebbe fornire informazioni cruciali sull'ora e il luogo della morte.
Il lungo interrogatorio di Turetta, caratterizzato da lacrime, silenzi, "non ricordo" e risposte articolate, rappresenta un importante tassello per l'indagine che cerca di far luce su un crimine che ha scosso l'opinione pubblica. Restano ancora molti dettagli da chiarire, tra cui la questione della premeditazione.
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