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VENETO
09.01.2024 - 16:54
Cristian Trolese, 21 anni
VENEZIA - Una nube di mistero avvolge la tragica morte di Cristian Trolese, il giovane rapper di 21 anni di Camponogara trovato senza vita a casa della nonna, con la quale condivideva la vita. Il suo cuore aveva già cessato di battere quando è stato scoperto, lasciando dietro di sé un enigma dietro l'apparente calma del sonno. L'autopsia sarà il passo cruciale per gettare luce sulla causa di questa perdita sconvolgente.
Il giovane artista, conosciuto per le sue canzoni pubblicate su piattaforme come Spotify e Youtube, è stato trovato senza vita tra giovedì e venerdì. Le indagini della procura di Venezia hanno portato all'arresto di un giovane straniero, sospettato di spaccio, il quale potrebbe aver avuto contatti con Trolese per la vendita di sostanze stupefacenti.
Cristian, noto per i brani come "Cicatrici", "Overdose per Louis", "Alcool e Benzo", e "Giovane Ragazzo morto", non sembra essere stato vittima di violenza esterna. Tuttavia, la domanda cruciale si concentra sull'uso di sostanze stupefacenti, e l'autopsia dovrà stabilire se la sua morte sia stata causata da una combinazione di alcol e medicine, queste ultime presumibilmente assunte seguendo una prescrizione medica.
Le indagini dei carabinieri di Camponogara stanno esplorando ogni possibilità, compresa la presenza di altre persone nel momento della morte, sebbene al momento sembri improbabile che lo spacciatore fosse con Trolese al momento del tragico evento. L'indagine è in corso, e ulteriori dettagli emergeranno dopo l'esame autoptico.
La vita di Cristian era già segnata da una serie di sfide e difficoltà. Orfano di padre, è cresciuto con i nonni e, dopo la scomparsa del nonno ad agosto, ha continuato a vivere con la nonna. Il suo passato complicato e doloroso è stato spesso trasformato in testi di canzoni rap, una "valvola di sfogo" per esprimere le emozioni più profonde.
Il giovane aveva condiviso sui social messaggi che facevano riferimento a "morte" e "suicidio", ma gli inquirenti ritengono che questi elementi non possano essere considerati una chiara manifestazione della sua volontà di mettere fine alla propria vita. La sua fragilità e le sfide affrontate potrebbero aver contribuito a un uso crescente di sostanze stupefacenti, iniziato dopo la morte del nonno.
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