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Pirati nel mar rosso, meno gas in Adriatico

L'allarme lanciata da Confindustria Veneto Est. Ora si studiano rotte alternative.

La crisi del Mar Rosso frena il gas

VENEZIA - La crisi del Mar Rosso mette in difficoltà l’economia di mezza Europa, ed anche quella italiana, come ha sottolineato pochi giorni fa il presidente di Confindustria Veneto Est Leopoldo Destro. Ed ora anche il Qatar ha bloccato la partenza di navi di gas metano dirette al rigassificatore di Porto Viro. Il rischio è che i continui assalti dei pirati e ribelli Houthi possano determinare a breve. Oltre a difficoltà per importazioni ed esportazioni, anche un rialzo di prezzi energetici e dell’intera filiera commerciale.

Lo stop alle navi metaniere, almeno 5 quelle dirette in Italia, è riportato da Shipping Italy, il quotidiano on line del trasporto marittimo. E spiega che mentre nel Mar Rosso continuano gli scontri fra Houthi e navi americane, “nella rotta che passa dallo Stretto di Bab-Al-Mandeb si fermano anche i transiti di gas naturale liquefatto”.

Qatar Energy, l’azienda energetica del Qatar, che gestisce le esportazioni di Gnl e petrolio, avrebbe infatti annunciato lo stop all’invio di navi per la rotta minacciata ormai da giorni. L’agenzia Reuters aggiunge che si sarebbero fermate al largo dell’Oman le unità Al Ghariya, Al Huwaila e Al Nuaman, che avevano caricato a Ras Laffan, apparentemente a seguito all’intensificarsi degli attacchi. Queste ultime due navi, ha evidenziato Staffetta Quotidiana, sono unità da circa 210mila metri cubi di capacità abilitate a servire anche il terminal Adriatic Lng di Porto Viro. La nave Al Rekayyat, che invece stava tornando nel paese, si è invece fermata lungo la sua rotta lo scorso 13 gennaio. Shipping spiega anche che secondo indicazioni raccolte da Reuters, la situazione sarebbe stata descritta da rappresentanti della società come una “pausa per raccogliere consigli sulla sicurezza”, che potrebbe portarla a valutare di seguire la rotta del Capo di Buona Speranza, la quale - secondo Alex Froley, analista di Icis Lng - aggiungerebbe circa 9 giorni ai 18 giorni di viaggio alle Gnl carrier in partenza dal Qatar.

In Mar Rosso intanto la tensione continua a crescere. Uno dei leader degli Houthi Ali al-Qahoum ha detto, in un’intervista all’agenzia iraniana Irna, ripresa dal Times of Israel, che lo Yemen si trasformerà in un “cimitero” per le forze statunitensi. “Diciamo agli americani che le vostre azioni contro lo Yemen saranno sconfitte e che vi affronteremo con tutta la nostra forza”.

Ma la crisi del Mar Rosso che blocca i transiti per il canale di Suez, mette in difficoltà tutti i commerci via nave tra Europa e Asia. “La crisi nel canale di Suez - ha dichiarato Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona - sta avendo un impatto negativo sulle imprese veronesi, che sono fortemente integrate nelle catene di approvvigionamento globali. Le imprese veronesi che importano o esportano attraverso il canale di Suez stanno registrando ritardi nelle consegne e aumenti dei costi. Questi ritardi e aumenti dei costi possono avere un impatto negativo sulla competitività delle aziende. Le imprese veronesi devono adottare alcune misure per affrontare questa situazione, tra cui diversificare le loro rotte di approvvigionamento e di esportazione e lavorare con i loro fornitori e clienti per trovare soluzioni per ridurre i ritardi e i costi”. Problemi comuni a tutte le imprese che che devono gestire import ed export attraverso queste rotte.

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