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VENETO
27.04.2024 - 15:43
VENEZIA - A pochi giorni dalla Festa del 1° maggio, la Cgia ha presentato i risultati di una ricerca che analizza la qualità del mercato del lavoro nel Veneto, evidenziando alcuni trend significativi e sfide da affrontare. Nel 2023 la regione Veneto ha registrato un significativo aumento degli occupati rispetto al periodo pre-Covid. In particolare, rispetto al 2019, sono stati registrati 72mila occupati in più (+3,3%) e un ulteriore aumento di 80mila unità nell'ultimo anno (+3,7%).
A livello provinciale, Padova e Treviso si sono distinte per la maggiore crescita occupazionale, con incrementi rispettivamente del 6,4% e del 5,5% rispetto al 2019.
Analizzando gli indicatori sulla qualità del lavoro, il Veneto si posiziona tra le migliori regioni d'Italia, superato solo dalla Lombardia e dalla Provincia Autonoma di Bolzano. Tuttavia, ci sono ancora alcuni aspetti da migliorare. Ad esempio, il 27,8% degli intervistati dichiara di essere sovraistruito per il proprio lavoro, mentre solo il 52,3% si dichiara soddisfatto del lavoro svolto.
Nonostante i progressi registrati, ci sono ancora sfide importanti da affrontare nel mercato del lavoro veneto. Tra queste, il basso tasso di occupazione, in particolare tra le donne, e la diminuzione del numero di partite Iva, che nel 2019 è diminuito del 3,5%.
Inoltre, la regione si confronta con livelli retributivi mediamente più bassi rispetto alle principali regioni dell'Unione Europea, a causa di un livello di produttività del lavoro ancora basso e di un tasso di NEET (giovani che non studiano, non lavorano e non cercano lavoro) ancora troppo elevato.
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