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Veneto
24.05.2024 - 13:11
Ennesimo caso di "turismo cafone", per un giovane, protagonista di un tuffo nei canali di Venezia, arriva la maxi multa e un Daspo urbano. Il fatto è avvenuto in una giornata di sole, quando il giovane, probabilmente attratto dalla bellezza e dalla freschezza dell'acqua, ha deciso di tuffarsi in uno dei canali di Venezia. Un gesto che, sebbene possa sembrare innocuo, è in realtà vietato e pericoloso. I vigili urbani, allertati dai passanti, sono intervenuti prontamente. Il giovane ha tentato di nascondersi in una calle vicina, ma è stato facilmente rintracciato seguendo le orme dei suoi piedi bagnati.
Il risultato di questo gesto sconsiderato è stato una multa salata e un Daspo urbano, un provvedimento che gli vieta di tornare a Venezia per un certo periodo di tempo. Le autorità locali non hanno esitato a prendere misure severe, nel tentativo di scoraggiare comportamenti simili in futuro. Il fenomeno del turismo cafone non è nuovo a Venezia. Ogni anno, la città accoglie milioni di visitatori, molti dei quali rispettano le regole e apprezzano la bellezza e la storia della città. Tuttavia, una minoranza significativa adotta comportamenti che vanno dal tuffarsi nei canali, al bivaccare sui monumenti, fino a danneggiare le strutture storiche. Questi atti non solo mettono a rischio la sicurezza dei turisti stessi, ma danneggiano anche il patrimonio culturale e l'immagine della città.
Le autorità veneziane hanno adottato diverse misure per contrastare il turismo cafone. Oltre alle multe e ai Daspo, sono stati introdotti regolamenti più severi e campagne di sensibilizzazione, come ad esempio cartelli informativi in più lingue per ricordare ai turisti le regole di comportamento. Inoltre, sono stati intensificati i controlli da parte delle forze dell'ordine, con l'obiettivo di prevenire e sanzionare comportamenti inappropriati.
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