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Veneto
28.05.2024 - 16:49
VENEZIA - Il progetto di collocamento dei detenuti nelle realtà alberghiere veneziane ha finalmente preso il via, segnando un passo significativo verso il reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute. Questo percorso, iniziato due anni fa grazie alla collaborazione tra l'Associazione Veneziana Albergatori (AVA) e il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria per il Triveneto, con il supporto di Veneto Lavoro per la formazione, ha l'obiettivo di promuovere e accrescere le opportunità di inserimento lavorativo sia all'interno che all'esterno del carcere.
Il primo detenuto ritenuto idoneo ha iniziato da un mese a lavorare in un hotel, precisamente in cucina. Questo rappresenta un traguardo importante non solo per il detenuto stesso, ma anche per l'intero progetto che punta a estendersi a tutto il Veneto. Un minore è già stato inserito nella collaborazione con il carcere minorile, e altre persone sono attualmente in fase di formazione. Il settore alberghiero veneziano, che offre 8.000 posti di lavoro diretto e ha un turnover continuo di circa l'8% del personale, rappresenta un'opportunità significativa per il reinserimento lavorativo dei detenuti.
Per l'Associazione Veneziana Albergatori, questo progetto ha un valore di sostenibilità sociale. La possibilità di avere un'occupazione fissa è una leva importante per evitare recidive e per aiutare veramente i detenuti nel loro reinserimento. Il vicedirettore dell'AVA, Daniele Minotto, ha espresso soddisfazione per la risposta positiva degli imprenditori, che sono pronti ad accogliere i detenuti con le dovute cautele. Il protocollo, illustrato da Enrico Farina, direttore del carcere di Venezia, e Angela Venezia, direttore dell'Ufficio III Detenuti e Trattamento del Provveditorato, prevede criteri molto rigidi e un'attenta fase di valutazione del comportamento del detenuto prima di rilasciare l'autorizzazione a svolgere attività lavorativa.
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