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Cgil lancia l’appello: “Investiamo nei lavoratori”

Il sindacato interviene anche sulle graduatorie come risposta alla carenza di professionisti

In Polesine erano in 40 ad essere a rischio licenziamento. Ma il tar cambia le cose

CHIOGGIA - La Fp Cgil considera l’Ulss 3 Serenissima patrimonio pubblico importante, complesso alla pari di altre Ulss ma con peculiarità non indifferenti vista la sua copertura in un territorio ampio e diversificato, tra le eccellenze nella realtà veneta. “È proprio a partire da queste ragioni che abbiamo a cuore che le eccellenze esistenti continuino ad esserlo e che diventino esempio per quei servizi che stentano. Affinché ciò avvenga serve investire su coloro che rendono possibile tutto questo: i lavoratori e le risorse economiche - dichiara Ivan Bernini, Segretario Generale Fp Cgil Venezia -. A novembre con le federazioni del Veneto abbiamo consegnato in Regione oltre 20mila firme raccolte tra i lavoratori per chiedere un piano straordinario di assunzioni consapevoli che, dopo i decreti emergenziali legati alla pandemia, saremmo ritornati indietro.

Il Governo ha mantenuto i limiti alla spesa, alle assunzioni e al salario. L’ultimo inutile provvedimento sulle liste di attesa scarica su Ulss e lavoratori le responsabilità di garantire servizi essenziali, e di attivarne di nuovi, senza dar loro gli strumenti per farlo”. Il segretario prosegue: “L’Ulss 3 Serenissima, oltre a garantire ‘l’ordinario’ deve anche garantire qualcosa in più. Pensiamo ai 43 progetti che da giugno a settembre vengono attivati nell’ambito di “Vacanze Sicure” in una situazione già presente di carenza di personale. . Non mancano solo medici ed infermieri, fondamentali nella cura e nell’assistenza, ma siamo carenti anche di quelle figure professionali che sono determinanti nella prevenzione, nella riabilitazione e nella gestione dell’amministrazione: figure fondamentali nella filiera della salute”.

Sulla carenza di profesionisti Bernini interviene. “Tema noto, ma poi abbiamo graduatorie che si utilizzano a rilento - specifica -. 284 infermieri in graduatoria e chiamati un centinaio circa; 415 Operatori Socio Sanitari in graduatoria, chiamati in 245 e la Regione oltre a un parziale incremento dei posti che l’Ulss potrà assumere fa scadere la graduatoria per spendere soldi con un nuovo concorso. Noi, per esempio, riteniamo che ne servirebbero da subito almeno altri 130. Mancano educatori, tecnici della prevenzione, tecnici di radiologia e di laboratorio, personale amministrativo “sul quale, peraltro, la nuova Direzione si è trovata a risolvere un ‘pasticcio’ legato al precedente appalto - aggiunge -. Perché non si assumono intanto quelli che un concorso lo hanno fatto e aspettano di essere chiamati? Perché i limiti alla spesa ed alle assunzioni non lo consentono e la Regione autorizza con il bilancino. Poi, però, si va avanti ad esternalizzare. E’ il momento di assumere tutti oltre la spesa perché senza personale non c’è salute per i cittadini e non c’è ‘cura di chi cura’, cioè dei lavoratori. Che i miracoli li hanno fatto per anni ma che oggi non reggono più” - conclude Bernini.

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