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Veneto
31.08.2024 - 15:14
VENEZIA - Un silenzio assordante avvolge Campo Santo Stefano, rotto solo dal potente grido silenzioso di 460 paia di scarpe rosse, simbolo di vite spezzate e di passi mai più compiuti. Ieri mattina, Venezia è stata teatro dell’installazione artistica "Zapatos Rojos" dell’artista e attivista messicana Elina Chauvet, un'opera di fama mondiale che ha raggiunto la città in occasione del suo 15esimo anniversario e del 30esimo anniversario del Centro Antiviolenza del Comune di Venezia.
L'installazione, composta da scarpe rosse disposte sul suolo, rappresenta un tributo a tutte le donne vittime di violenza. "Zapatos Rojos" è un'opera che denuncia la brutalità del femminicidio e della violenza di genere, offrendo al contempo un messaggio di speranza e resistenza per tutte coloro che vivono ancora in situazioni di pericolo. "L'arte è uno strumento potente che ci accompagnerà fino a marzo 2025 per ricordare i 30 anni di attività del Cav," ha dichiarato Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio comunale, sottolineando il ruolo dell'arte come veicolo per messaggi di grande impatto.
L'importanza della sensibilizzazione è stata ribadita anche da Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, presente all'evento. "Non c'è solo il 25 novembre; dobbiamo fare continuamente cultura e prevenzione," ha affermato Semenzato, evidenziando come la prevenzione sia un processo costante che richiede l'impegno di tutti, ogni giorno dell'anno.
Per l'Amministrazione comunale di Venezia, "Zapatos Rojos" non è solo un'installazione artistica, ma un simbolo del lavoro instancabile svolto contro la violenza di genere. "Rappresenta la lotta all'indifferenza, la necessità di sensibilizzare continuamente e il ricordo di chi non ce l'ha fatta," ha spiegato Damiano. Un ricordo che si traduce in azioni concrete: "In trent'anni abbiamo seguito circa 10 mila donne, aperto due sportelli e tre case rifugio; fra pochi giorni sarà pronta anche la quarta casa," ha dichiarato Paola Nicoletta Scarpa, responsabile del Cav Venezia, evidenziando l'importanza di un intervento tempestivo e di un'educazione preventiva fin dalla tenera età.
L'installazione di Venezia è stata realizzata grazie al contributo degli studenti del liceo Fermi di Salò, che hanno creato una versione dell’opera certificata dall'artista Elina Chauvet. "È un'opera davvero frutto di una rete solidale e impegnata," ha sottolineato Bianca Bonaldi, una delle curatrici dell'installazione.
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