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Veneto
18.09.2024 - 17:37
Erika Baldin
VENEZIA - I recenti dati pubblicati dal Sole24Ore evidenziano una preoccupante controtendenza per Venezia rispetto agli altri capoluoghi veneti. La città lagunare si colloca infatti al nono posto nazionale per numero di denunce, con picchi rilevanti per i furti con destrezza. A denunciare la situazione è Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale del Veneto, che evidenzia un quadro complesso e problematico.
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Secondo Baldin, non si tratta solo di furti con destrezza: Venezia risulta anche quattordicesima per sfruttamento della prostituzione, quindicesima per violenza sessuale, decima per furti negli esercizi commerciali, e quindicesima per furti nelle abitazioni. La città occupa inoltre il tredicesimo posto per rapine e truffe informatiche, e il nono posto per contraffazione di prodotti industriali. Per la consigliera, la crescente insicurezza colpisce sia la storica città lagunare che la terraferma, e la causa non può essere attribuita soltanto al turismo di massa, spesso incentivato dall’amministrazione.
Baldin non risparmia critiche al sindaco Luigi Brugnaro, ritenendolo responsabile della situazione. Secondo la consigliera, la trascuratezza verso Venezia non ha portato benefici nemmeno a Mestre e Marghera, che continuano a essere segnate da episodi di criminalità, spaccio, eccessi alcolici e violenze. A suo avviso, il problema della sicurezza nella terraferma è stato semplicemente spostato da una zona all'altra, mentre nelle zone storiche della città la popolazione è sempre più timorosa, come dimostrano le recenti proteste. Baldin accusa la giunta comunale di "aver fallito su tutta la linea".
La consigliera propone una serie di misure per contrastare la situazione, sottolineando l'importanza di politiche sociali e una rigenerazione urbana che renda i luoghi più abitabili e sicuri. Tra le proposte avanzate da Baldin vi è il potenziamento del personale e delle risorse per i Ser.D., la devoluzione di maggiori poteri alle Municipalità, e la presenza di operatori di strada nelle zone critiche come la stazione di Mestre, per lavorare direttamente con le persone tossicodipendenti. Secondo Baldin, occorre agire concretamente per prevenire il degrado e la criminalità, piuttosto che limitarsi a lamentarne le conseguenze.
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